2009-01-05 15:12:43

Nuovi attentati a Baghdad


Due morti e 22 feriti è il bilancio di un attentato dinamitardo a Baghdad, dove un ordigno è esploso al passaggio di una pattuglia della polizia irachena nei pressi dello stadio Shaab. Lo hanno riferito fonti del ministero dell'Interno, precisando che le due vittime sono un agente e un civile. In un altro attentato, all'esterno di una tipografia nei pressi della piazza Uqba Bin Nafie del quartiere Karrada, in pieno centro della capitale, sono rimasti feriti 12 dipendenti dell'impianto di proprietà della Banca centrale irachena. Altre 4 persone, infine, sono state ferite per l'esplosione di un ordigno nella zona orientale di Baghdad. Ieri un attentato kamikaze in una moschea sciita aveva provocato 38 morti.

Pakistan
Sette persone sono rimaste uccise in un attentato avvenuto nella città di Dera Ismail Khan, nel Pakistan nord-occidentale, nei pressi del confine con l’Afghanistan. Un giovane kamikaze, tra i 15 e i 18 anni, si è fatto esplodere in una zona molto frequentata della città, provocando oltre alle sette vittime, di cui cinque poliziotti e due civili, anche 25 feriti. L’obiettivo dell’attentatore erano proprio gli agenti, riferisce la stessa polizia. La città di Dera Ismail Khan, proprio per la sua vicinanza al confine afghano è divenuta un rifugio per gruppi di talebani afghani e pakistani, e per gruppi di al–Qaeda.

Grecia
Colpi di kalashnikov sono stati sparati contro la polizia greca ad Atene. Un poliziotto 21.enne è stato colpito al petto e ad una gamba ed è in pericolo di vita. L’attacco ad opera di sconosciuti è avvenuto davanti ad un edificio del Ministero della cultura nel quartiere di Exarchia, nel centro della capitale. Dopo l’uccisione da parte della polizia di un 15.enne, Andreas Grigoropoulos, avvenuta il 6 dicembre scorso nello stesso quartiere di Exarchia, la tensione in Grecia è molto alta e le proteste violente contro le forze dell’ordine sono numerose. Il 23 dicembre scorso, un attentato simile si è verificato all'Università di Atene contro un pulmino di poliziotti dei reparti antisommossa. Il ministro degli Interni, Pavlopoulos, definisce gli avvenimenti “un attacco alla democrazia”.

 
Crisi del gas Russia- Ucraina
“Per ora la situazione è abbastanza tranquilla e non ci sono particolari problemi per le forniture di gas verso l'Ue”. Ma la Commissione europea vigila sulla "guerra del gas" tra Russia e Ucraina, anche perché si va “incontro ad una settimana molto fredda che potrebbe portare ad un notevole aumento dei consumi”, ha affermato il portavoce del commissario Ue all'energia, Andris Piebalgs, che ha confermato come a Kiev sia in corso una missione dell'Ue. Il portavoce ha inoltre spiegato che domani, “in una capitale europea” non precisata, si svolgerà anche un incontro con i rappresentanti dela russa Gazprom.

India
Il governo indiano ha presentato le prove secondo le quali “elementi pakistani” sarebbero coinvolti negli attentati di Mumbai dello scorso mese di novembre, nei quali trovarono la morte più di 170 persone. “Abbiamo trasmesso oggi al Pakistan alcune prove sui legami tra elementi pakistani e i terroristi che hanno attaccato Mumbai il 26 novembre 2008”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Mukherjee. “Ci aspettiamo che il governo del Pakistan intraprenda ulteriori indagini: ciò che è accaduto a Mumbai è un crimine imperdonabile”, ha proseguito il ministro Mukherjee. Stati Uniti, Gran Bretagna e India accusano degli attacchi un gruppo terroristico islamico Lashkae-e-Taiba, che secondo le prove raccolte dal governo indiano sarebbe armato e godrebbe dell’appoggio di “elementi” del regime pakistano.

Somalia
Liberati i due giornalisti rapiti il 26 novembre nella provincia semi-autonoma del Puntland, nella Somalia settentrionale. Il governo di Madrid e quello francese hanno confermato la liberazione del fotografo spagnolo Josè Cendon e del giornalista britannico Colin Freeman, e hanno fatto sapere che stanno bene. Restano invece ancora nelle mani dei rapitori le due suore italiane, suor Maria Teresa Olivero e suor Caterina Girando, missionarie del Movimento missionario contemplativo “Charles de Foucauld”, rapite in Kenya e trasportate in Somalia. E intanto le violenze continuano a sconvolgere la Somalia: nei giorni scorsi, almeno sette persone sono rimaste uccise in combattimenti tra gruppi islamici rivali. I soldati etiopici, impegnati in una difficile opera di pace, stanno ritirandori dal Paese, mentre restano i soldati burundesi ed ugandesi. Kelsea Brennan - Wessels, del programma inglese, ha raccolto il commento di mons. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico a Mogadiscio:RealAudioMP3


R. - La situazione, nella Somalia del centro sud, sta cambiando rapidamente. Le forze etiopiche stanno uscendo, stanno abbandonando il Paese e, al momento, a rappresentare la forza di mantenimento della pace sono presenti soltanto, a mio parere, circa tremila uomini: tremila soldati, in gran parte dall’Uganda e in parte minore dal Burundi. E’ chiaro che tali forze in questo momento, in questi anni, si sono soprattutto difese: per agire, per poter anche essere più attive, avrebbero bisogno di rinforzi più importanti, che provengano dall’Africa, ma devono avere anche soprattutto il sostegno della comunità internazionale. E direi sarebbe cruciale anche, eventualmente, la presenza di militari che vengano dal mondo arabo-islamico, perché i cosiddetti ribelli - che spesso sbandierano la bandiera dell’islam – avrebbero un facile gioco nel presentare le truppe attualmente presenti come truppe o cristiane o di occupazione.

 
Algeria
Entra nel vivo in Algeria il dibattito politico in vista delle elezioni presidenziali che si terranno in primavera. Il governo chiede alle organizzazioni internazionali l'invio di osservatori per garantire “l'imparzialita” dello scrutinio. Il presidente Bouteflika, ha annunciato il premier Ahmed Ouyahia, citato dall'agenzia algerina Aps, “ha ordinato al governo di sollecitare responsabili dell'Onu, della Lega araba, dell'Organizzazione della Conferenza islamica e dell'Unione Africana per l'invio di osservatori in occasione delle presidenziali”. Il governo tenta così di dare credibilità al prossimo appuntamento elettorale e rassicurare l'opposizione guidata da Said Saadi, del Raggruppamento per la cultura e la democrazia (Rcd), che ha posto come condizione per una sua possibile candidatura la presenza di osservatori stranieri. Nonostante la recente riforma della Costituzione abbia eliminato il limite dei due mandati per la rielezione, il presidente della Repubblica, Abdelaziz Bouteflika, in carica ormai da dieci anni, non ha ancora fatto nessun annuncio ufficiale e, secondo la stampa algerina, potrebbe aspettare almeno fino a febbraio. Nessun altro candidato di rilievo ha annunciato la sua partecipazione alla consultazione elettorale.

Immigrazione
Dieci immigrati sono stati sorpresi, all'alba, dai carabinieri a Linosa. Gli stranieri erano appena sbarcati. Nonostante le ricerche lungo la costa, gli uomini dell'Arma non hanno trovato nessuna imbarcazione. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 5

 
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