2009-01-05 14:37:50

Al via le celebrazioni del bicentenario della nascita di Louis Braille inventore del metodo di lettura e scrittura per non vedenti


L’uomo che più di tutti “vinse il buio indicando le vie della cultura”: il francese Louis Braille, cieco per un incidente dall’età di 4 anni, è il geniale inventore del metodo di lettura e scrittura per non vedenti. Ieri a Parigi si sono aperte le celebrazioni del Bicentenario della sua nascita a Calgary, il 4 gennaio 1809. Innumerevoli le iniziative previste per rendere omaggio alla figura di questo attivo e rivoluzionario esponente della comunità non vedente, che seppe offrire una preziosa opportunità di emancipazione sociale e culturale a tutte le persone colpite da cecità. Ma a che a punto siamo nella diffusione del metodo Braille? Se ne parla in questi giorni nella sede dell’Unesco a Parigi, dove è in corso un Congresso internazionale dedicato a Louis Braille. Roberta Gisotti ha intervistato il dott. Nicola Stilla, presidente del Club Italiano del Braille:RealAudioMP3


R. – Io credo che siamo ad un buon punto, nel senso che è un metodo diffuso in tutto il mondo e lo dimostrano anche il fatto che oggi a questo Convegno sono presenti 46 Paesi di tutti e cinque i continenti. In ogni caso, va fatto ancora di più perché c’è il rischio, in questo momento, che altri ausili prendano un po’ il sopravvento – l’informatica o le voci sonore – che a nostro avviso devono essere invece complementari e non sostitutive al metodo di lettura e scrittura Braille.
 
D. – Il metodo Braille è esteso anche ad un metodo musicale?
 
R. – Con il Braille si può fare tutto: dalla letteratura, alla matematica, alla musica, alle lingue, senza nessun tipo di problema. Cioè, con questa segnografia è possibile studiare qualsiasi materia, in quanto è proprio indicato come metodo di lettura e scrittura universale.
 
D. – Nella diffusione del metodo Braille, ci sono – come in altri settori della vita sociale – discrepanze tra il Nord e il Sud del mondo?
 
R. – Sì, sono discrepanze legate spesso alla povertà di alcuni Paesi dove, ovviamente, il non vedente, la persona che non vede, viene un po’ escluso dalla vita sociale. Noi quest’anno cercheremo di promuovere maggiormente, come Unione italiana dei Ciechi e Club italiano del Braille, questo metodo anche nei Paesi in via di sviluppo. Abbiamo avviato a questo proposito una sottoscrizione pubblica per l’acquisto di almeno 10 mila tavolette per la scrittura in Braille.
 
D. – Ieri si sono aperte, a Parigi, le celebrazioni internazionali del Bicentenario. Quali altre iniziative, più importanti, segneranno quest’anno 2009?
 
R. – Ci saranno diversi momenti celebrativi. Cito semplicemente la Giornata nazionale del Braille, che in Italia celebreremo il 21 febbraio con un Convegno aperto prevalentemente al mondo della scuola e alle istituzioni pubbliche. Poi avremo, a giugno, un altro Convegno internazionale di confronto, sempre a Parigi, e vi sarà poi una conclusione con un Concorso sul Braille che vedrà premiati i vincitori a fine anno, quindi a dicembre del 2009. E ovviamente in questo anno ci saranno diverse iniziative un po’ dovunque, in tutte le parti del mondo. Tutti gli Stati hanno assunto impegni nei confronti delle istituzioni pubbliche, delle persone non vedenti e, soprattutto, della scuola, a promuovere questo straordinario e geniale metodo che permette a tutti i non vedenti di avvicinarsi molto alla cultura.







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