2009-01-04 14:13:17

Il dialogo interreligioso tra bilanci e prospettive: intervista dell’Osservatore Romano al cardinale Tauran


In una lunga intervista all’Osservatore Romano, il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, traccia un bilancio di quello che è stato il confronto tra le religioni, soprattutto tra cattolici e musulmani, nel 2008 e illustra le prospettive sul tema per il nuovo anno. Sulla possibilità di un dialogo di tipo teologico con l’Islam, il porporato ricorda che nella Dominus Iesus, dichiarazione sull’unicità e l’universalità salvifica di Gesù e della Chiesa, si fa la distinzione tra fede teologale (intesa come accoglienza della Verità rivelata di Dio Uno e Trino) e le credenze presenti nelle altre religioni: non essendo, fede e credenze, equiparabili, non si può parlare di dialogo teologico tra cristiani e credenti di altre religioni. E ancora: è necessario precisare l’aggettivo “monoteista”, dal momento che i cristiani, rispetto agli altri credenti, hanno un rapporto diverso con Dio e con i testi sacri. Il Cristianesimo non è una “religione del Libro”, ma una religione della Parola, che è una Persona, cioè Gesù; tuttavia, è possibile un confronto profondo con le altre religioni su temi quali la creazione, la vita, la famiglia, la preghiera, il digiuno e la vita eterna. Nel 2008, secondo il cardinale Tauran, molto si è conquistato sull’importanza dei rapporti tra le persone, dell’impatto di un’accoglienza cortese e calorosa, e segnala un miglioramento dell’atmosfera degli incontri con i rappresentanti e i fedeli delle altre religioni, che si sono svolti all’insegna del rispetto reciproco, della cordialità e del dialogo autentico che non teme la diversità di vedute. Nell’intervista si è ricordata anche la polemica seguita alla lettera di Benedetto XVI al senatore Marcello Pera per il suo libro “Perché dobbiamo dirci cristiani”, quando da più parti si affermò che il Papa negava la possibilità del dialogo tra le religioni: a questo proposito Tauran ha citato le parole con le quali il Santo Padre inaugurò il suo Pontificato: “La Chiesa vuole continuare a costruire ponti di amicizia con i seguaci di tutte le religioni, al fine di ricercare il bene autentico di ogni persona e della società nel suo insieme”, disse. E qualche mese dopo, davanti alle comunità musulmane di Germania: “Il dialogo interculturale e tra le nostre due religioni non può ridursi a una scelta stagionale, è una necessità vitale da cui dipende in gran parte il nostro futuro”. Più critico, invece, il rapporto con gli indù: “Più che un conflitto di natura religiosa è un problema di stampo sociale e politico”, afferma il porporato. Ai cattolici viene rimproverato di promuovere l’emancipazione sociale, ma la Chiesa locale continuerà sulla strada del dialogo chiedendo ai leader indù il rispetto della libertà religiosa e di coscienza; ai capi politici la garanzia di condizioni di sicurezza fisica dei cittadini e un impegno concreto contro discriminazione e segregazione. Il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha poi ricordato l’apporto dato dal recente Sinodo dei vescovi, in cui si è potuto approfondire il messaggio della Parola di Dio e si è messa in risalto la ricchezza spirituale che le religioni non cristiane rappresentano per tutti. Nel 2009, inoltre, si celebrerà l’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per l’Africa, in cui si avrà modo di analizzare il messaggio che le religioni tradizionali africane lanciano alla Chiesa e al mondo: da questi appuntamenti il porporato si aspetta molto. “Senza minimizzare difficoltà e ambiguità - ritiene che - le religioni, malgrado le pecche dei loro adepti, siano chiamate a essere scuole di umanità e di fraternità. Dialogare con i loro responsabili è sempre un’esperienza spirituale per far scoprire che la libertà religiosa e l’armoniosa convivialità sono condizioni indispensabili all’edificazione di una nazione e all’amicizia tra i popoli”. Tra i primi appuntamenti del nuovo anno, infatti, c’è grande attesa per il comitato misto per il dialogo tra il Pontificio Consiglio e al-Azhar, in programma a Roma il 24 e 25 febbraio prossimi, in ricordo della visita di Giovanni Paolo II ad al-Azhar il 24 febbraio del 2000. (A cura di Roberta Barbi)







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