La denuncia dell'Aiart: la tv è tra le prime cause del degrado morale e culturale
del Paese
Anno nuovo, oroscopo nuovo. Come di consueto, le previsioni astrologiche in questi
giorni hanno inondato le pagine dei giornali e gli schermi televisivi. Il “Centro
italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale” ha sottolineato, se
mai ce ne fosse stato bisogno, che le predizioni dello scorso anno si sono rivelate
inattendibili. Da parte sua, l’Aiart, Associazione spettatori, ha criticato le emittenti
televisive che qualche giorno fa hanno dato ampio spazio all’argomento. Alessandra
DeGaetano ne ha parlato con Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart:
R. –
C’è una fetta di persone che apre il giornale e va subito a leggere l'oroscopo, un
po’ per abitudine, un po’ per superstizione, un po’ perché c’è un senso d’inquietudine,
d’incertezza sul futuro e si cerca, nell’oroscopo, un’indicazione rispetto ad una
realtà fatta di tante incognite, di tante difficoltà. Ciò che è inaccettabile è che
il servizio pubblico debba spendere risorse per qualcosa che definirei demenziale.
D.
– Comunque i dati Auditel rivelano un certo gradimento...
R.
– Noi abbiamo, come Aiart, sempre messo in evidenza l’assoluta inaffidabilità delle
cifre fornite dall’Auditel.
D. – Si fa molto per
arginare la presenza televisiva di maghi e astrologi; un altro settore di scarsa qualità
– come voi sottolineate – è quello dei reality...
R.
– Un modo attraverso il quale quelli che mandano in onda questi reality tentano di
giustificarsi è il crescente consenso del pubblico. Ora, non è crescente il consenso;
queste trasmissioni fanno presa su questa emotività, tendono a scuotere, a sollecitare
l’ascoltatore, pur di far audience non rinunciano a volgarità, a scurrilità, frasi
oscene. E’ evidente che tutto questo finisce col determinare, all’interno della vasta
platea dei telespettatori, un abbassamento del livello di accettazione dei programmi;
il cittadino ha diritto ad essere informato con correttezza e ha diritto ad essere
intrattenuto con dignità. Questo significa che dev’essere rispettato nella sua identità
culturale, nella sua identità religiosa, nella sua identità morale; tutto questo non
avviene, e questo è il motivo per cui come Aiart denunciamo questa situazione di degrado
continuo e riteniamo la tv tra le prime cause del degrado civile, del degrado sociale,
del degrado morale e del degrado culturale del nostro Paese.
D.
– L’Aiart come intende procedere, dopo questa denuncia?
R.
– Noi continuiamo la nostra battaglia, consapevoli che il cittadino non distingue
più la tv commerciale dalla tv di Stato. Purtroppo c’è la constatazione di un’omologazione
al basso, nell’ottica di dare al telespettatore dei programmi demenziali, insulsi,
volgari, che offendono spesso la dignità del cittadino che guarda la tv.