2008-12-31 15:54:38

Onu e Caritas in aiuto degli sfollati del Kivu


Non c’è pace per le martoriate province orientali della Repubblica Democratica del Congo. All’offensiva dei ribelli di Kunda, nelle ultime settimane si sono aggiunte le incursioni dei ribelli ugandesi dell’Lra. A fronteggiare questa nuova emergenza si trova di nuovo in prima linea l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) in collaborazione con la Caritas. Ieri a Dungu, uno dei principali centri della Provincia orientale, si è conclusa la prima fase della distribuzione degli aiuti umanitari organizzata dal dipartimento dall’ Ocha e dall’organizzazione umanitaria cattolica. Sul terreno però resta grave l’emergenza umanitaria. Secondo fonti dell’Ocha sentite dalla Misna, fino al 19 dicembre gli sfollati della regione erano circa 54 mila; le stesse fonti hanno detto che, in seguito agli attacchi degli ultimi giorni contro diversi villaggi, altre migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case. La possibilità di avere un quadro completo della situazione è resa difficile dalla mancanza di collegamenti, anche telefonici, in una tra le regioni più remote della Repubblica Democratica del Congo. Secondo fonti locali della Misna i ribelli dell’Lra, dopo essere riusciti a sfuggire a un’offensiva aerea congiunta di militari ugandesi, congolesi e del Sud-Sudan, si sono divisi in piccoli gruppi e sfruttando la conoscenza del territorio hanno a loro volta attaccato diversi villaggi. “In base alle ultime informazioni che siamo riusciti a raccogliere grazie a collegamenti radio o per telefono, il bilancio supera le 500 vittime - ha detto il direttore della Caritas della diocesi di Dungu-Doruma, Come Mbolingaba - un numero più pesante e ancora parziale rispetto a quello di 400 da noi diffuso ieri”. Per la Caritas almeno 150 persone sono state uccise a Faradje, 48 a Bangadi, 244 a Doruma e almeno 78 a Duru; la stessa fonte riferisce che altre persone sono sicuramente state uccise in luoghi più remoti e che attacchi e violenze stanno continuando anche in queste ore. Secondo fonti missionarie la stima della Caritas dovrebbe essere attendibile; le stesse hanno però aggiunto che bisognerebbe fare uso di cautela per evitare allarmismi come la notizia di un falso attacco che ieri ha messo in fuga gli abitanti di un intero quartiere di Dungu. Nella confusione determinata sia dall’insicurezza generale che dalla difficoltà di comunicazioni, l’Ocha ha sottolineato che nulla è veramente verificabile in questo momento fino in fondo. Sulla vicenda è intervenuto da Kampala, in Uganda, un portavoce dell’Lra sentito dall’agenzia ‘France Press’ che ha accusato degli attacchi i soldati delle forza congiunta che da alcune settimane ha cominciato un’operazione in grande scala contro i ribelli. Nella ridda di dichiarazioni, smentite e contro, resta la certezza, confermata da fonti locali, della presenza di migliaia di sfollati che hanno abbandonato case e campi coltivati e che dipendono adesso dagli aiuti umanitari. (M.G.)







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