Non c’è pace per le martoriate province orientali della Repubblica Democratica del
Congo. All’offensiva dei ribelli di Kunda, nelle ultime settimane si sono aggiunte
le incursioni dei ribelli ugandesi dell’Lra. A fronteggiare questa nuova emergenza
si trova di nuovo in prima linea l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari
umanitari (Ocha) in collaborazione con la Caritas. Ieri a Dungu, uno dei principali
centri della Provincia orientale, si è conclusa la prima fase della distribuzione
degli aiuti umanitari organizzata dal dipartimento dall’ Ocha e dall’organizzazione
umanitaria cattolica. Sul terreno però resta grave l’emergenza umanitaria. Secondo
fonti dell’Ocha sentite dalla Misna, fino al 19 dicembre gli sfollati della regione
erano circa 54 mila; le stesse fonti hanno detto che, in seguito agli attacchi degli
ultimi giorni contro diversi villaggi, altre migliaia di persone sono state costrette
ad abbandonare le loro case. La possibilità di avere un quadro completo della situazione
è resa difficile dalla mancanza di collegamenti, anche telefonici, in una tra le regioni
più remote della Repubblica Democratica del Congo. Secondo fonti locali della Misna
i ribelli dell’Lra, dopo essere riusciti a sfuggire a un’offensiva aerea congiunta
di militari ugandesi, congolesi e del Sud-Sudan, si sono divisi in piccoli gruppi
e sfruttando la conoscenza del territorio hanno a loro volta attaccato diversi villaggi.
“In base alle ultime informazioni che siamo riusciti a raccogliere grazie a collegamenti
radio o per telefono, il bilancio supera le 500 vittime - ha detto il direttore della
Caritas della diocesi di Dungu-Doruma, Come Mbolingaba - un numero più pesante e ancora
parziale rispetto a quello di 400 da noi diffuso ieri”. Per la Caritas almeno 150
persone sono state uccise a Faradje, 48 a Bangadi, 244 a Doruma e almeno 78 a Duru;
la stessa fonte riferisce che altre persone sono sicuramente state uccise in luoghi
più remoti e che attacchi e violenze stanno continuando anche in queste ore. Secondo
fonti missionarie la stima della Caritas dovrebbe essere attendibile; le stesse hanno
però aggiunto che bisognerebbe fare uso di cautela per evitare allarmismi come la
notizia di un falso attacco che ieri ha messo in fuga gli abitanti di un intero quartiere
di Dungu. Nella confusione determinata sia dall’insicurezza generale che dalla difficoltà
di comunicazioni, l’Ocha ha sottolineato che nulla è veramente verificabile in questo
momento fino in fondo. Sulla vicenda è intervenuto da Kampala, in Uganda, un portavoce
dell’Lra sentito dall’agenzia ‘France Press’ che ha accusato degli attacchi i soldati
delle forza congiunta che da alcune settimane ha cominciato un’operazione in grande
scala contro i ribelli. Nella ridda di dichiarazioni, smentite e contro, resta la
certezza, confermata da fonti locali, della presenza di migliaia di sfollati che hanno
abbandonato case e campi coltivati e che dipendono adesso dagli aiuti umanitari. (M.G.)