India: segnali contrastanti sulle violenze anticristiane
India: continua il clima di tensione nei confronti dei cristiani, ma non mancano alcuni
segnali di speranza per un futuro di pacificazione. Situazioni diverse in due Stati
del Paese: il Jharkhand e il Jammu e Kashmir. In Jharkhand i cattolici hanno espresso
preoccupazione per le rapine avvenute in due parrocchie del capoluogo, la città di
Ranchi. L’arcivescovo, il cardinale Telesphore Placidus Toppo, ha sottolineato che
“le rapine sono avvenute in due parrocchie vicine prima di Natale e non sappiamo se
l’intenzione era soltanto quella di rubare o causare disordini”. Le azione nelle chiese
sono state compiute da due bande armate che hanno portato via denaro, che, tra l’altro
era stato raccolto grazie alle donazioni dei parrocchiani per aiutare le vittime della
persecuzione anticristiana in Orissa. Il cardinale ha concluso: “Siamo preoccupati
perché questi fatti stanno disturbando le nostre attività nelle parrocchie e nei villaggi
remoti, ma noi non possiamo fermare la nostra missione”. Dal Jammu e Kashmir, arrivano
invece commenti postivi della Chiesa locale sui risultati delle ultime elezioni per
il rinnovo dell’assemblea legislativa. Il vescovo di Jammu-Srinagar, mons. Peter Celestine
Elampassery, ha affermato: “è ciò che speravamo”. Le rappresentanze del National Conference
e del People’s Democratic Party hanno, tra gli altri, ottenuto rispettivamente ventotto
e ventuno seggi. Dalla Chiesa locale si leva l’auspicio che il nuovo governo agisca
per aiutare la popolazione in difficoltà dando incoraggiamento ai volontari che operano
per portare aiuti nei villaggi. (V.V.)