Continuano i raid israeliani su Gaza. Da Hamas razzi sul territorio ebraico. Diplomazia
al lavoro
Quarto giorno di guerra nella Striscia di Gaza. Raid aerei e bombardamenti israeliani
si susseguono incessanti, mentre sembra ormai imminente l’attacco di terra. Il movimento
palestinese di Hamas risponde con un fitto lancio di razzi sul territorio ebraico.
Sempre più drammatico il bilancio delle vittime: il numero dei morti sfiora ormai
i 400, mentre quello dei feriti supera i 1.500. E oggi la diplomazia internazionale
è al lavoro per cercare di porre fine alle violenze. Ci riferisce Giancarlo La Vella:
“Non c’è spazio
per alcuna tregua con Hamas finché continuerà il lancio di razzi”. Questa la lapidaria
affermazione, stamani, dei rappresentanti del governo israeliano, che fa intravvedere
come sia sempre più possibile l’attacco via terra dell’esercito ebraico, un attacco
che potrebbe avere conseguenze ancora più disastrose sulla popolazione civile di Gaza.
Intanto, si muove la diplomazia internazionale. Domani la riunione straordinaria,
al Cairo, della Lega Araba, alla quale da più parti si chiede di convincere Hamas
a porre fine al lancio di razzi sul territorio ebraico. Vertice straordinario anche
per l’Unione Europea per cercare iniziative concrete per una tregua più generale.
Intanto, il conflitto sta provocando irrigidimenti ulteriori. Il presidente palestinese,
Abu Mazen, leader di Fatah, che controlla la Cisgiordania, pur sottolineando le responsabilità
di Hamas nel non aver voluto accettare il dialogo con Israele, ha annunciato l’interruzione
di qualsiasi negoziato con lo Stato ebraico. La Siria esorta l’Egitto ad interrompere
le relazioni diplomatiche con Israele. Dalla sua, il premier israeliano, Olmert, non
da adito ad alcuna speranza di soluzione della crisi. “L'operazione militare contro
Hamas é solo alla prima di diverse fasi già approvate dal Gabinetto per la Sicurezza''
– ha detto Olmert a conclusione di un colloquio col presidente Shimon Peres.
E
proprio nella riunione della Lega Araba di domani sono riposte le speranze del segretario
generale dell’Onu, Ban Ki Moon, per la fine delle violenze nella Striscia di Gaza.
Sulla situazione Federico Piana ha raccolto il commento di mons. Antonio Franco, nunzio
in Israele e delegato apostolico a Gerusalemme e in Palestina:
“Un attacco
sproporzionato”. Così il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, mons. Fouad Twal, ha
definito dalle pagine dell’Osservatore Romano l’attacco israeliano su Gaza. Il disappunto
della comunità cattolica di Terra Santa e dei leader religiosi di tutte le confessioni
cristiane è stato manifestato ieri nel corso di una riunione con il presidente israeliano
Shimon Peres e con il ministro dell’Interno, Roni Bar. E' forte la preoccupazione
internazionale per quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza. Fin dove arriverà
questa escalation di violenza? Risponde Antonio Ferrari, inviato speciale ed editorialista
del Corriere della Sera, intervistato da Giada Aquilino: 00:01:12:22