2008-12-26 14:31:35

Nuovi lanci di razzi di Hamas verso Israele. A Gaza arrivano i primi aiuti


Escalation di violenza tra Israele e la Striscia di Gaza. Prosegue il lancio di razzi Qassam da parte dei miliziani di Hamas, mentre si profila un intervento militare dello Stato ebraico nella regione palestinese. Si allenta, intanto, l’emergenza umanitaria a Gaza con l’apertura dei valichi e l’arrivo di aiuti per la popolazione. Il servizio di Marco Guerra: RealAudioMP3

Resta altissima la tensione tra Israele e la Striscia di Gaza ad una settimana dalla fine della tregua per volere di Hamas. Anche nei giorni delle festività natalizie, è proseguito il lancio di razzi Qassam contro le comunità israeliane del sud. Prima dell'alba, i miliziani palestinesi hanno sparato cinque razzi e due colpi di mortaio, uno dei quali ha centrato una casa nei pressi del valico di Kerem Shalom, senza provocare vittime. Al momento, non si registrano raid dell’aviazione dello Stato ebraico. Ma a questo punto, si profila un’imminente operazione militare nella striscia di Gaza, già annunciata da tutta la stampa israeliana. Secondo le voci che si rincorrono, il governo di Tel Aviv ha dato il via libera per un intervento con obiettivi chiari e definiti. Lo scopo dell’azione è porre fine al predominio di Hamas a Gaza, come confermato dal ministro degli Esteri Livni, che ieri ha incontrato il presidente egiziano, Hosni Mubarak, per discutere della fine della tregua con il movimento integralista. Il premier Olmert si è invece appellato direttamente ai palestinesi perché premano su Hamas. E per permettere il passaggio di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza, Israele stamani ha aperto valichi per alcune ore.

 
Pakistan
Non si ferma la violenza in Pakistan, dove due bambine di sei e otto anni sono morte nell'esplosione di una bomba nel loro villaggio nei pressi di Quetta, nella provincia sud occidentale del Beluchistan. E proprio le bambine sono state oggetto delle minacce dei talebani nella turbolenta valle dello Swat, nel nord-ovest Paese. Un capo locale integralista ha decretato il divieto di frequentare la scuola a partire dal prossimo gennaio, minacciando di morte le alunne che non osserveranno il divieto e di far esplodere le scuole che continueranno ad accogliere le bambine.

Golpe in Guinea Conakry
Il primo ministro della Repubblica di Guinea Conakry e il governo da lui guidato si sono messi a disposizione al capo della giunta militare golpista, il capitano Moussa Dadis Camara, salito al potere lo scorso martedì a seguito della morte dell’anziano presidente Lonasa Contè. I membri dell’esecutivo e tutti gli ufficiali dell’esercito si sono consegnati alla nuova giunta, rispondendo all’ultimatum che li intimava a recarsi presso la grande base militare vicina all'aeroporto internazionale della capitale. Dal canto suo, Camara ha chiesto alla squadra di governo di ''aiutare'' il suo regime. I maggiori partiti dell’opposizione hanno quindi preso atto del golpe e hanno auspicato il ritorno alle urne entro un anno. I militari hanno promesso, intanto, elezioni libere per dicembre 2010. Sul terreno, la situazione resta calma, nonostante alcuni incidenti isolati.

Economia
Continuano ad arrivare segnali negativi dai dati sull’andamento delle principali economie mondiali. Dopo il pesante calo del prodotto interno lordo degli Stati Uniti, si registra il crollo della produzione industriale del Giappone, che a novembre è scesa dell’8,1 % rispetto al mese precedente. Intanto, in Gran Bretagna 15 catene della grande distribuzione rischiano la bancarotta. Il servizio di Amedeo Lomonaco: RealAudioMP3

Le proporzioni del crollo della produzione industriale nipponica stupiscono perfino governo ed analisti che avevano previsto una flessione intorno 6%. Nessuno, infatti, si aspettava una riduzione di 8,1 % di novembre. Si tratta del calo peggiore mai registrato su base mensile. Il dato è frutto della netta diminuzione delle esportazioni dovuto alla crisi economica mondiale. Particolarmente colpita è la domanda di automobili e di componenti elettroniche. Per il Giappone, la cui economia è largamente basata sull'export, si prevede una recessione che farà sentire i propri effetti per tutto il 2009. Per far uscire la seconda economia del mondo dalla crisi, il governo nipponico ha approvato martedì scorso il bilancio record da quasi mille miliardi di dollari. Stimoli all’economia anche da parte del governo russo, che ha stilato una lista di 295 “imprese strategiche” alle quali saranno destinati aiuti pubblici per garantire lo sviluppo e la stabilita. E in Gran Bretagna, intanto, prende corpo il fantasma della disoccupazione. Secondo il quotidiano Indipendent, almeno 15 grandi catene di negozi britannici rischiano la bancarotta entro la fine di gennaio. La crisi ha già provocato la chiusura di 12 catene, fra cui gli ex Virgin Megastore con oltre 3 mila impiegati. Il settore sta provando a risalire la china con saldi natalizi senza precedenti.

 
Sbarchi a Lampedusa
Una massiccia ondata di sbarchi si è riversata su Lampedusa durante questi giorni delle festività natalizie. Nel complesso, sono oltre 1000 gli immigrati che hanno raggiunto l’isola nelle ultime 48 ore. Numerosi natanti sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia dai mezzi della Marina militare italiana e della Guardia costiera. Altri arrivi di poche decine di persone sono poi stati segnalati sulle coste del ragusano. In questo momento il centro di prima accoglienza di Lampedusa ospita quasi circa 1200 persone.

Ucraina
In Ucraina è salito a 27 morti il bilancio dell'esplosione avvenuta il giorno di Natale in un palazzo di Yevpatoria, città sul mar Nero. Almeno 21 persone sono state invece estratte vive dalle macerie delle due ali del complesso residenziale andate totalmente distrutte. L'esplosione, probabilmente, è avvenuta per una fuga di gas. Nei Paesi dell'ex Unione sovietica questo tipo di incidenti è abbastanza frequente, a causa della carente manutenzione degli impianti di riscaldamento e di una normativa sulla sicurezza inadeguata. Il presidente ucraino, Viktor Yushchenko, ha proclamato un giorno di lutto nazionale. (Panoramica internazionale a cura Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 361

 
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