Natale in Cile e Argentina: appello alla solidarietà dei cardinali Errázuriz e Bergoglio
“La speranza è un virtù piccola, pudica e umile che sceglie il presepe per manifestarsi".
E’ quanto ha detto il cardinale Jorge Mario Bergoglio nella Santa Messa della notte
di Natale nella cattedrale di Buenos Aires. Nella sua omelia, il porporato ha poi
sottolineato l'importanza e l'urgenza di "recuperare questa speranza sia nella vita
personale sia in quella comunitaria". Ricordando le molte difficoltà della vita quotidiana
e l’incertezza del futuro, l'arcivescovo di Buenos Aires ha espresso l’auspicio che
la festa della Natività aiuti a “recuperare capacità di sorprendersi davanti alle
meraviglie del Signore” per “rendere possibile così il ritorno tra noi della gioia
della speranza”. Rivolgendosi a migliaia di fedeli presenti alla “Misa del Gallo”,
come viene chiamata in America Latina la Santa Messa della Mezzanotte in ricordo
di una secolare tradizione - il canto di un gallo annunciò per primo la nascita del
Redentore -, il cardinale Bergoglio ha ricordato che “tutti siamo chiamati a rendere
conto della nostra speranza” e perciò in occasione di questa festa solenne “ci dobbiamo
chiedere: dov’è la mia speranza, quanto è grande o piccola, quanto è in grado di includere
l’altro?”. Paragonando la forza di questa speranza “all’ancora buttata sul fondo delle
acque” il porporato ha ricordato che “ci aiuta a tirare la barca a riva” e a restare
“fermi e sereni in mezzo alla tempesta” per poter dirci, come Maria nella mangiatoia
contemplando il suo Figlio divino: “Ecco la nostra vera speranza”. Le riflessioni
dell’arcivescovo di Buenos Aires, nella notte di Natale, hanno ribadito quanto detto
nel suo messaggio televisivo nel quale aveva parlato dell’urgenza, oggi più che mai,
di aprire il cuore “alle verità del Salvatore che ci ricorda che nulla è perduto se
in noi entra l’amore di Gesù”. Intanto, come ogni anno, nella capitale argentina in
decine di chiese - Nostra Signora della Mercede, San Pietro, La Boca, Nostra Signora
del Carmine, San Pedro González Telmo, ecc. - decine di volontari hanno offerto un
pasto natalizio a coloro che vivono per strada: bambini orfani, disoccupati e cittadini
in difficoltà economiche. A Santiago del Cile - Paese fratello con il quale pochi
giorni fa i due popoli cileno e argentino hanno ricordato il 30. mo anniversario della
mediazione di Giovanni Paolo II che evitò la guerra - l’arcivescovo della capitale,
cardinale Francisco Javier Errázuriz, durante la Messa di Mezzanotte ha lanciato un
forte appello “alla solidarietà e alla condivisione alle quali ci chiama costantemente
Papa Benedetto XVI”. Per il porporato “occorre seminare fiducia e responsabilità”,
in particolare da parte della politica “alle prese con decisioni importanti per tutti
i cittadini”. Il Natale, che rinnova “in ciascuno di noi l’evento straordinario dell’Incarnazione”,
deve ricordare a tutti il dovere “della responsabilità e del rispetto reciproco” ha
sottolineato il cardinale, citando i prossimi appuntamenti elettorali del 2009 quando
saranno scelte le più altre cariche dello Stato. “A Betlemme ha fatto irruzione nella
nostra storia l’Amore di Dio” ha aggiunto il porporato, citando poi San Paolo che
ci ricorda che quando eravamo "insensati, disobbedienti, traviati, schiavi si sono
manifestate la bontà di Dio, Salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini”. È ora
di “aprire il nostro spirito alla luce che da Betlemme ci illumina (…) poiché ci aiuta
a scoprire chi siamo e come possiamo accoglierci reciprocamente (…) che ci insegna
sentimenti e atteggiamenti solidali (…) che ci comunica lo spirito giusto per la vita
familiare e nazionale come momento di benevolenza e amicizia”. È ciò quello che Dio
vuole di noi, ha concluso il cardinale Errázuriz, “ma noi tutti dobbiamo collaborare
con Lui”. (A cura di Luis Badilla)