L'Ordinariato militare dona centomila Vangeli ai soldati italiani
Centomila copie dei Vangeli inviate ai militari: è l’iniziativa promossa dall’Ordinariato
militare per Natale. Un volumetto che contiene anche una raccolta di Salmi, alcuni
paragrafi del Catechismo della Chiesa Cattolica, una raccolta di preghiere ed una
breve guida alla celebrazione del sacramento della Riconciliazione. Un testo, afferma
al microfono di Massimiliano Menichetti l’ordinario militare per l’Italia,
l’arcivescovo Vincenzo Pelvi, offerto al cuore dei soldati affinché “la lettura
e l’ascolto della Parola” dia “forza per affrontare le diverse situazioni dell’esistenza”:
R.
- Direi che l’iniziativa si colloca all’interno del programma pastorale della Chiesa
Ordinariato Militare; un anno dove l’attenzione è tutta centrata sulla formazione
alla parola, formazione alla vita interiore del mondo militare. E quindi, centomila
copie dei Vangeli ai militari.
D. – Questo volumetto
- che non contiene solo i Vangeli – ha in copertina un’opera di Andrea Camassei, proveniente
dalla pinacoteca dei Musei Vaticani…
R. – Ho voluto
individuare anche dalla copertina un po’ il senso della consegna: San Pietro che battezza
i santi Processo e Martiniano, proprio per indicare che il percorso dell’Ordinariato,
per quanto riguarda l’esperienza pastorale, è tutto incentrato sull’annuncio del Vangelo,
e quindi la riscoperta del Battesimo all’interno di un grembo, che è la Chiesa.
D.
– Il testo contiene anche i Salmi, il Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica,
una raccolta di preghiere ed una breve guida alla celebrazione del sacramento della
Riconciliazione…
R. – Particolarmente i Salmi di
consolazione, perché ho notato che qualche volta c’è preoccupazione nel contesto delle
caserme, sulle navi, negli aeroporti; quindi Salmi di incoraggiamento, Salmi di speranza,
e nello stesso tempo questa Parola di Dio che diventa anche esperienza, testimonianza.
E allora ecco, ho ripreso alcune pagine del Catechismo perché in questo modo i nostri
militari si avvicinano alla conoscenza della dottrina della Chiesa. Diciamo che vuole
essere quasi una lettura attenta, attraverso queste pagine, di ciò che il Signore
chiede oggi ad un militare che è battezzato e quindi un supplemento di adesione a
quest’incontro bello col Signore Gesù, che interpella e dona speranza.
D.
– Il suo auspicio è che i militari portino sempre con sé questa edizione; ha parlato
di consegna…
R. – Una consegna - questo l’appello
che ho fatto nella introduzione - di aprire con fiducia e fare di questo testo oggetto
di riflessione in qualsiasi posto ci si trovi o in qualsiasi situazione di vita si
attraversi. Quindi, trovare in questo testo quella pace interiore, per affrontare
le situazioni dell’esistenza, anche quelle più inedite e difficili.
D.
– Seguendo il solco tracciato da Benedetto XVI lei ha ribadito: “Il Natale non è consumismo
ma solidarietà”. Ma cosa vuol dire questo in un contesto militare?
R.
– Riconoscere e controllare i propri desideri prima di scegliere. Imporsi anche delle
rinunce, dei limiti aperti ad una logica di solidarietà, perché anche il mondo militare
ha bisogno di condividere dei beni con i più poveri. Il tema della povertà è veramente
nel mondo militare un tema che viene oggi toccato con mano, per i nostri militari
che sono nei teatri operativi a contatto con delle povertà estreme della fame e della
sete. L’augurio è che la Parola del Signore diventi fuoco ardente nel cuore dei militari
e dei nostri cappellani, perché i detti del Signore siano anima di presenza di pace
e perché la Parola veramente dia questa fecondità di amore.