2008-12-25 15:13:41

La crisi economica e finanziaria in America Latina: riflessioni dei vescovi in occasione del Natale


Nelle omelie della Messa di Mezzanotte, una delle più frequentate del calendario liturgico, dal Messico alla Patagonia, oltre al senso autentico della festa di Natale, si è parlato dei timori e delle incertezze che nell'ambito sociale ed economico colpisono gran parte delle famiglie del Continente. Le diverse Conferenze episcopali in tutti Paesi e i vescovi nelle loro diocesi in queste settimane, in particolare in queste ore, hanno ribadito il loro desiderio di "accompagnare il popolo in un momento in cui le prospettive sembrano ipotecate da ombre oscure", come ha scritto l'arcivescovo emerito di Città di Guatemala, cardinale Adolfo Quezada Toruño. Di fronte a tali preoccupazioni e insicurezze “la speranza e la fiducia, e soprattutto la solidarietà”, ha ricordato l’arcivescovo di Città del Messico, cardinale Norberto Rivera Carrera, “sono più necessarie che mai ed al riguardo il Signore ci indica il sentiero”. È un Natale sotto tono non tanto per la prudenza dei cittadini di fronte alle abitudini del consumo, ma soprattutto per il dubbio sul domani che attanaglia tanti lavoratori e lavoratrici. Infatti, “il clamore che più spesso arriva ai pastori spirituali è la paura di perdere il posto di lavoro con tutte le terribili conseguenze che ciò comporta per le famiglie”, rileva mons. Alvaro Ramazzini, vescovo di San Marcos (Guatemala). Ci sono poi “l’avvilimento e la povertà che lacerano migliaia di disoccupati”, come ricorda mons. Carlos Aguiar, vescovo di Texcoco (Messico). Secondo studi demoscopici realizzati recentemente in America Latina, risulta che oltre il 40 per cento delle persone che lavorano “hanno la percezione ed il terrore di perdere il proprio posto di lavoro nel 2009”; questo, ovviamente, ha avuto un peso negativo nei consumi il cui calo generalizzato non ha risparmiato nessun Paese dell’area. Tutto ciò ha comportato una quasi immediata contrazione della produzione introducendo elementi di sfiducia nel rapporto tra il mondo imprenditoriale e il sistema creditizio. La sensazione più diffusa è sconsolante: la stragrande maggioranza ritiene che il prossimo 2009 sarà ancora peggio; per ora tutto ciò che si registra sono solo le avvisaglie di tempi molto cupi. Sembra certo che alla fine del 2009 e i primi del 2010, la totalità dei Paesi latinoamericani rientreranno nella definizione tecnica di “economie in recessione”. Ma ciò che più si teme è la recessione delle nazioni trainanti: Brasile, Messico, Cile, Venezuela e Argentina, titolari di un’economia con alte quote di esportazioni. Secondo quanto dicono gli esperti, la regione continuerà a segnare una media di crescita ancora positiva, ma passerà probabilmente dal 4,4 al 1,8 per cento, vigilia di “di una recessione più profonda e prolungata rispetto ad altre aree” secondo le previsioni delle banche spagnole, assai numerose in Latinoamerica. Da più parti arriva la medesima domanda: cosa fare? L’arcivescovo di San Salvador, mons. Fernando Sáenz Lacalle, parlando nei giorni scorsi con la stampa salvadoregna rispondeva: “Una parte fondamentale spetta alle autorità chiamate a prendere tempestive misure anti-crisi, un’altra riguarda ogni cittadino, chiamato a non lasciarsi prendere da timori irrazionali, tirando fuori il meglio di sé: tenacia, speranza e solidarietà”. Mons. Rymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida, Brasile, e attuale presidente Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), rilevando “la trascendenza e importanza della solidarietà in un’ora così incerta come oggi”, ha ricordato da un lato “la centralità dell’etica nelle scelte che toccano la vita di milioni e milioni di persone” e dall’altro “la centralità assoluta della famiglia”. Sono compiti che Benedetto XVI ha tracciato in prospettiva del VI Incontro mondiale delle famiglie che si svolgerà a Città del Messico dal 16 al 18 gennaio prossimi quando. Il primo ottobre 2007, nella lettera indirizzata al defunto card. López Trujillo, infatti, il Santo Padre, ha scritto che l’evento sarà un’occasione "per incoraggiare le famiglie cristiane nella formazione di una retta coscienza morale". (A cura di Luis Badilla)







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