Unicef e Sudan firmano un accordo per evitare l'arruolamento di minori nel Darfur
Una nuova ‘Unità per i diritti dell’infanzia” sarà presto creata all’interno delle
forze armate sudanesi per evitare l’arruolamento di minori: è una delle misure concordate
da un memorandum d’intenti per la protezione dell’infanzia firmato dall’esercito sudanese,
il consiglio nazionale per la tutela dei bambini e Fondo delle nazioni unite per l’infanzia
(Unicef). Lo scorso anno il Sudan ha varato una legge sulle forze armate che vieta
l’arruolamento di minori di 18 anni, e la nuova unità ha il compito di controllare
la sua applicazione. Inoltre, il nuovo ufficio collaborerà nella formazione di ufficiali
e soldati sui contenuti delle leggi a protezione dell’infanzia e sulla Convenzione
dell’Onu sui diritti dei bambini ed altri strumenti nazionali e internazionali di
cui il Sudan è firmatario. L’Unicef ha salutato la firma del memorandum come “un notevole
passo avanti e un significativo impegno” del Sudan nell’applicazione della leggi a
tutela dell’infanzia. Solo qualche giorno fa l’ufficio dell’Onu aveva diffuso un rapporto
nel quale sostiene che fino a 6000 minorenni sarebbero attualmente arruolati nelle
file dei movimenti armati protagonisti del conflitto del Darfur, la regione occidentale
sudanese teatro dal febbraio 2003 di uno scontro interno. Il capo dell’Unicef in Sudan
ha precisato che oltre a svolgere compiti logistici, i minori, soprattutto nei gruppi
antigovernativi, vengono utilizzati come combattenti. La maggior parte dei minori
soldati identificati dall’Unicef hanno un’età compresa tra i 15 e i 17 anni. Al momento
solo la fazione dell’Esercito di liberazione del Sudan (Sla-m) di Minni Arcua Minnawi,
l’unica formazione ribelle ad aver sottoscritto un accordo di pace col governo sudanese
nel 2006, aveva avviato programmi di smobilitazione dei minori presenti tra i suoi
ranghi. (R.P.)