In Vietnam il Natale è anche tempo di preghiere per la giustizia e la pace
“La voce del potere sembra prevalere su quella della giustizia e della coscienza,
specialmente in un tempo nel quale le cose materiali rendono superate la moralità,
la carità e la giustizia”. E’ quanto scrive mons. Nguyên Van Tân, vescovo di Vinh
Long, in Vietnam. Nel Paese asiatico, come in altri Stati, avanzano il materialismo
e l’individualismo provocando riflessi negativi anche e soprattutto nell’educazione.
“La cura per i nostri bambini – afferma Hang, consulente per genitori nell’arcidiocesi
di Saigon – è solo un aspetto della realtà”. Altri aspetti – aggiunge – sono “l’influenza
delle cattive amicizie, i mali sociali, i cattivi esempi degli adulti, l’ingiustizia
nella vita e le menzogne”. Si tratta di distorsioni “che influiscono sul processo
di sviluppo dei bambini”. Un’adeguata formazione e la trasmissione di valori e principi
religiosi sono dunque delle priorità fondamentali per il bene della società. I cattolici,
in particolare, sono molto impegnati in Vietnam per un pieno sviluppo dei giovani.
In questo tempo di Natale, poi, sono molteplici le iniziative per ricordare la nascita
del Signore: ogni sera, ad esempio, centinaia di bambini della parrocchia di Binh
An Thuon, a Ho Chi Minh, pregano e cantano melodie natalizie. Pregano attorniati da
tante persone, soprattutto buddisti e animasti, per la pace e la giustizia in Vietnam.
Un Paese – ricorda AsiaNews – dove molti “vivono tra ansie, minacce e discriminazioni”.
Anche la comunità cattolica ha vissuto recentemente momenti difficili: sette fedeli,
che hanno preso parte alle veglie di preghiera della parrocchia di Thai Ha e chiesto
la restituzione del terreno parrocchiale requisito dallo Stato, sono stati condannati
a pene detentive. A Vinh Long è stato demolito, infine, l’orfanotrofio delle suore
della carità di San Vincenzo de Paoli per costruire un albergo. (A.L.)