2008-12-23 15:08:43

Mons. Twal: il Natale porti un'era di pace e giustizia in Terra Santa


Il nuovo patriarca di Gerusalemme dei Latini, Fuad Twal, nel primo messaggio natalizio dalla sua nomina, ha sottolineato oggi con gioia, in conferenza stampa a Gerusalemme, il desiderio di Benedetto XVI di recarsi in Terra Santa il prossimo anno. Quindi ha denunciato la situazione della minoranza cristiana ma esprimendo la propria speranza per un futuro di pace. Da Gerusalemme, il servizio di Sara Fornari:RealAudioMP3

Un messaggio – quello del patriarca latino di Gerusalemme – centrato sulla speranza che questo Natale sia la nascita di un’era nuova, di stabilità e sicurezza e di quella pace tanto sospirata da tutti i popoli, che si fonda sulla giustizia e sulla verità. “Questo Natale ci ritrova più portati alla speranza - ha detto mons. Twal - il quale, pur riconoscendo che “c’è stato un vero salto di qualità, basato su una sincera volontà di progredire nella realizzazione del dialogo e dell’accettazione dell’altro”, ha però denunciato instabilità, mancanza di prospettive chiare per l’avvenire, aggressioni contro i cittadini e violazioni contro proprietà e beni. Il pastore della Chiesa latina di Gerusalemme ha espresso anche una apprensione condivisa da tutti i Patriarchi d’Oriente per il futuro e le condizioni delle comunità cristiane, per i villaggi e città della Terra Santa che soffrono disagi e tribolazioni a causa delle difficoltà di comunicazione.

 
“Così anche noi stiamo aspettando – questo il cuore del messaggio del Patriarca Twal – la manifestazione della grazia del Signore che metterà fine all’occupazione e all’ingiustizia. Aspettiamo l’alba di una nuova era nella quale il perdono vincerà sulla vendetta, l’amore sull'odio; un’era nella quale sorgerà il sole di pace e giustizia”.

 
Il direttore della Sala Stampa padre Federico Lombardi aveva già confermato in novembre che "sono in corso contatti diplomatici per studiare la possibilità di un viaggio del Papa in Terra Santa nel corso dell'anno prossimo". Sui significati che potrebbe avere questo viaggio, ascoltiamo lo stesso patriarca Fuad Twal al microfono di Luca Collodi:RealAudioMP3

R. – Per noi significa molto, perché così si viene a conoscere bene la nostra situazione e le condizioni non facili che viviamo. Speriamo che possa essere una ragione per una maggiore collaborazione per la pace in modo che tutti ne approfittiamo: noi cristiani di tutti i riti e i due popoli, israeliano e arabo.

 
D. – Perché la pace è ancora un sogno nel Natale 2008, per la Terra Santa?

 
R. – Non è un sogno! Ci sono tanti gesti e tanti segni, anche incontri internazionali che vanno verso questa pace. Siamo contenti di vedere che oramai c’è una coscienza mondiale e internazionale sulla necessità e sul bisogno di realizzare questa pace qui, in Terra Santa. Sappiamo che la chiave della pace in Medio Oriente sta a Gerusalemme – sia della pace, sia della guerra. Cominciamo da qui. E noi seguiamo con la nostra preghiera e con la nostra gratitudine tutti i passi positivi che conducono a questa pace. Siamo ottimisti.

 
D. – Un pellegrinaggio del Papa in Terra Santa può avvicinare il dialogo tra arabi e israeliani?

 
R. – Certamente, perché il Papa è per tutti, lui vuole bene a tutti. Sappiamo che non c’è la pace per un popolo senza la pace per l’altro e non ci sarà mai la sicurezza per uno se non c’è sicurezza per l’altro. Poi c’è Gesù, c’è il Bambino, c’è Natale che ci annuncia questa pace: non dobbiamo dimenticare la dimensione spirituale di Natale che arriva con tanti pellegrini, tanti amici, tanti pregano per noi … Non siamo soli, in questa missione!







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