La Chiesa si prepara a celebrare il Natale: il Papa presiederà domani nella Basilica
di San Pietro la Messa di Mezzanotte
La Chiesa si prepara a festeggiare il Natale. Domani Benedetto XVI celebrerà, alle
ore 24 nella Basilica Vaticana, la Messa di Mezzanotte e come di consueto il 25 dicembre
pronuncerà il suo Messaggio natalizio e impartirà la Benedizione “Urbi et Orbi” dalla
Loggia centrale di San Pietro. In questa antivigilia di Natale, un invito a riflettere
sui nostri stili di vita in tempi di crisi economica, è giunto ieri da mons. Giuseppe
Betori, neoarcivescovo di Firenze. “Se prendessimo sul serio la crisi che è nata da
un’idolatria del denaro – ha osservato il presule - credo che torneremo tutti ad una
maggiore essenzialità”, senza demonizzare il consumo che fa girare l’economia – ha
aggiunto - perché “c’è consumo voluttuario e consumo di condivisione”. Una sfida da
raccogliere. Il servizio di Roberta Gisotti:
Natale di
crisi economica nei Paesi occidentali, sebbene il mercato del lusso, dei beni voluttuari
e dei viaggi, specie esotici, continui a crescere, mentre si allarga la forbice tra
ricchi e poveri e cresce il numero degli emarginati, anche nel Nord più opulento.
In mezzo è la classe media, per lo più disorientata e spaventata all’idea di dover
contrarre i propri consumi, mentre i governi e i media lanciano messaggi contraddittori
su cure e rimedi. Al nostro microfono abbiamo don Albino Bizzotto,
fondatore e presidente dell’Associazione “Beati i costruttori di pace”. Allora, don
Albino: dalla sofferenza economica possiamo in questo nostro mondo così sovente dimentico
di valori, trarre qualche beneficio? R. – Penso che, come tutte
le crisi, c’è un aspetto che è negativo e che fa paura: molte persone hanno paura
anche di questi messaggi sempre sulla crisi. Ma penso anche che la crisi darà la possibilità
di attingere ancora più in profondità alla nostra umanità. Io credo che, per la prima
volta, ci sentiamo molto più vicini al resto del mondo e per la prima volta stiamo
comprendendo che sta affondando il sistema del benessere dei consumi. Però, questo
significa anche fare i conti con la realtà di tutti quelli che abbiamo intorno e anche
metterci davanti agli altri in modo diverso. Credo che tutto quello che sta avvenendo,
avvenga per la necessità di ricomprendere la nostra umanità insieme a tutti gli altri
e metterci affianco di tutti gli altri, così come siamo. E allora, probabilmente,
più che i valori, saranno le nostre persone, sarà proprio la nostra umanità a fare
i conti con quello che sta avvenendo. D. – Don Albino, in questo
Natale, che cosa dire ai fedeli? R. – La cosa più bella è il
modo con cui Dio Padre si rende presente con Gesù dentro alla storia … come dire?,
Gesù nella sua esperienza va nella parte più lontana da Dio, cioè fa l’esperienza
di una umanità che è quella più lontana possibile perché nessuno rimanesse fuori dall’abbraccio
e dalla tenerezza di Dio. Questa, per me, è la grande sorpresa della vita, ancora
oggi; la grande novità che noi possiamo avere, e trovarci all’interno delle storie
anche più brutte ma dove l’incontro, la condivisione e la possibilità che è data a
ciascuno di noi proprio per questa realtà di Dio presente che ci chiama all’interno
delle realtà, ma anche si rivela attraverso la nostra umanità, io credo ch questo
sia una cosa bellissima e che abbia una grande attrazione anche oggi. E sto facendo
un’esperienza ogni giorno: si sono moltiplicati i poveri, si sono moltiplicati i bisogni
delle persone ma le novità che nascono dall’incontro sono straordinarie, sono bellissime. D.
– Dunque, in questo Natale di crisi economica non dobbiamo certo lasciarci prendere
da sentimenti di tristezza? R. – Il desiderio di ciascuno è
di essere voluto bene, anche di voler bene. Io dicevo, proprio all’inizio dell’Avvento:
“Per cortesia proviamo a fare più incontri e meno regali” …