2008-12-23 13:05:59

Accorato appello per la liberazione delle due religiose italiane rapite in Kenya


Un accorato appello per la liberazione delle due suore italiane rapite in Kenya lo scorso 9 novembre è stato lanciato oggi dai familiari e dal Movimento Contemplativo Missionario Padre de Foucauld, cui appartengono. “Nel nome di Dio misericordioso – si legge nell’appello – vi supplichiamo con umiltà e fiducia, lasciate che queste due sorelle tornino in libertà a curare i vostri malati, ad accogliere i vostri bambini che soffrono, gli anziani che hanno bisogno di medicine”. Rinuccia Giraudo e Maria Teresa Olivero, questi i nomi delle due religiose, si trovavano da oltre 35 anni in missione al servizio dei più poveri nella zona di El-wak, teatro di tensioni tra diverse etnie. Il sequestro non è stato finora rivendicato. Ma ascoltiamo, al microfono di Paolo Ondarza, il responsabile della comunità missionaria Padre de Foucauld a Cuneo, don Pino Isoardi:RealAudioMP3

R. - Dopo tutto questo tempo, anche se c’è stata un’alternanza di sentimenti e la paura non è sparita del tutto, continuiamo con la fiducia e con la speranza. Viviamo le attività diverse con regolarità, ma direi che tutto è vissuto con intensità nuova, perché lo sentiamo che dobbiamo dare, in qualche modo, il meglio di noi per essere più vicini alle sorelle. Vivremo sia la veglia di Natale, sia la veglia di fine anno, con il cuore su quest’avvenimento. Una cosa che ci tengo a dire è che stiamo sperimentando, in una maniera nuova – anche se già ne conoscevamo il valore – la vicinanza della solidarietà di moltissime persone. Questo apre anche il nostro cuore a essere più sensibile e partecipe per quello che succede intorno a noi, sia nel mondo vicino che lontano; ci accorgiamo che siamo più sensibili a tutto, e quindi viviamo tutto quello che è la regolarità della vita, ma, direi, con un cuore più sveglio e più attento.
 
D. – Voi più volte avete chiesto alla stampa riservatezza; insieme a questo appello, avete anche chiesto preghiere alla gente, e lei ricordava che questo, effettivamente, sta avvenendo…
 
R. – Sì, continuano a giungerci molte testimonianze di iniziative varie, un po’ in tutte le parti del mondo. Ci commuove, per esempio, il fatto che nella lontana Cina - dove lavorano due nostre fraternità – quando i missionari arrivano in un centro per malati di lebbra, la prima domanda, il primo saluto è: “come stanno le vostre sorelle, ci sono novità?”.
 
D. – Un appello o una preghiera, per le vostre sorelle, Rinuccia Giraudo e Maria Teresa Olivero…
 
R. – Intanto vorrei dire un grazie a tutti quelli che stanno adoperandosi per il buon esito di questa vicenda, e sono molti, in particolare non faccio dei nomi, ma le istituzioni noi attestiamo che si stanno dando veramente da fare, anche se c’è il silenzio stampa. Ai rapitori vorremmo dire che noi siamo fiduciosi che stanno rispettando e trattando bene le nostre sorelle, e loro sanno che le nostre sorelle hanno sempre stimato e amato il loro popolo; chiediamo che le lascino tornare in libertà, a continuare il loro servizio di amore ai più poveri. Ci farebbe anche piacere – lo chiediamo come una preghiera – che le nostre sorelle potessero sapere quante persone pensano a loro, pregano per loro e le attendono.







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