2008-12-22 15:24:41

Vietnam: il vescovo di Vinh Long difende le suore a cui è stato requisito l'orfanatrofio


"Com’è triste vedere suore diffamate per “giustificare” l’appropriazione del loro orfanotrofio, amorevolmente tenuto per 31 anni, e trasformarlo in un luogo di svago". Scrive così il vescovo di Vinh Long, mons. Thomas Nguyen Van Tan in una lettera indirizzata ai sacerdoti, i religiosi e i laici della sua diocesi. Il presule - riferisce l'agenzia AsiaNews - si riferisce a quanto sta accadendo alle Suore dela carità di San Vincenzo de Paoli, congregazione di origine francese, presenti a Vinh Long – 160 chilometri a sud di Ho Chi Minh City - dal 1871. Fino al 1975 le suore hanno mantenuto nella via To Thi Huynh della città un grande complesso usato come convento e come orfanotrofio. Nell’aprile del ’77, per “trasformare la società verso il socialismo”, le autorità hanno varato una politica di requisizione di terre ed edifici. Il 6 settembre 1977 essi hanno requisito il convento e l’orfanotrofio delle suore, mandando via i giovani ospiti e perfino i bambini handicappati. Secondo la risoluzione 1958 del Comitato del popolo di Cuu Long, la provincia in cui si trova Vinh Long, il convento e l’orfanotrofio venivano espropriati per essere usati come “ospedale pediatrico e ospedale per la provincia”. Ciò che non è mai avvenuto. Le religiose, però, non hanno mai smesso di chiedere la restituzione del loro complesso. Ora, per giustificare la trasformazione dell’ex orfanotrofio in un albergo a quattro stelle, le autorità accusano le religiose di “aver educato una generazione di giovani sfortunati ad essere una forza antirivoluzionaria da opporre alla liberazione del Paese”. “Celebrando questo Natale – conclude mons. Nguyen Van Tan – ci sia permesso di implorare il nostro Dio e Salvatore di portare nel mondo la sua vera pace, una pace nella sua pienezza, che è basata sulla gistizia e la moralità”. (R.P.)







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