Messaggio dei vescovi spagnoli per la festa della Santa Famiglia
Domenica prossima la Chiesa celebra la Festa della Santa Famiglia. In vista di questa
ricorrenza, e con lo sguardo già proiettato al sesto Incontro Mondiale delle Famiglie
che si terrà in Messico a gennaio 2009, la Conferenza episcopale spagnola (CEE) –
in particolare la Sottocommissione per la famiglia e la difesa della vita – ha pubblicato
un messaggio, intitolato “La famiglia, scuola di umanità e trasmettitrice di fede”.
“La famiglia – si legge nel testo – è il luogo in cui l’uomo impara ad essere uomo”,
in cui “si sviluppa la prima e più fondamentale ecologia umana”. E tutto ciò si scopre
“alla luce della Rivelazione del Figlio di Dio che sceglie la Sacra Famiglia per crescere
nella sua umanità”. Quindi, i presuli spagnoli sottolineano che “nella famiglia la
persona riconosce la propria dignità. Lontano da qualsiasi criterio di utilitarismo,
in famiglia l’uomo è amato per se stesso e non per la redditività di quello che fa”,
perché “la persona non è un mezzo al servizio degli interessi altrui, ma è un fine
assoluto, amato di per sé”. Poi, il messaggio della Conferenza episcopale spagnola
si sofferma sulla necessità di “imparare ad accogliere ed accompagnare la vita”: “la
famiglia – scrivono i presuli – è il santuario della vita in cui ciascun membro è
riconosciuto come persona umana dal concepimento fino alla morte naturale ed impara
a proteggere la vita in tutti i momenti della sua storia”. Per questo, “la missione
di accogliere ed accompagnare la vita è un compito permanente della famiglia” Una
missione che “acquista una rilevanza particolare in questo momento in cui molte famiglie
sono colpite drammaticamente dalla crisi economica” e, soprattutto, in una fase in
cui “sono state annunciate riforme legislative che mettono in pericolo la vita nascente
e in fase terminale: l’aborto e l’eutanasia”. I vescovi spagnoli ribadiscono quindi
che “nella famiglia, scuola di solidarietà, condividiamo i beni e sosteniamo fraternamente
i membri più bisognosi. Ed è in famiglia che, di fronte alla smania di possesso di
molti beni materiali indotta da un consumismo smodato, noi impariamo ciò che è davvero
importante: l’amore”. Ed ancora, “nella famiglia si comprende che ogni figlio è un
regalo di Dio donato alla devozione reciproca dei genitori, e si scopre la grandezza
della maternità e della paternità”. Per questo, la CEE sottolinea che “il riconoscimento
della vita come un dono di Dio ci spinge a chiedere che non si privi alcun bambino
del diritto alla vita e alla famiglia e che tutte le madri trovino, nella Chiesa e
nella società, gli aiuti necessari per mantenere ed educare i propri figli”. Inoltre,
i presuli spagnoli scrivono che “nella famiglia e nella comunità cristiana si incontra
la ragione per vivere e seguire la speranza. Tutti, compresi quelli che soffrono a
causa della malattia, della solitudine o della disperazione, possono scoprire nella
famiglia e nella Chiesa la certezza di essere amati e, soprattutto, la convinzione
dell’amore unico e irripetibile di Dio che va al di là del peccato e della morte”.
Infine, i presuli pregano “per le madri che incontrano serie difficoltà nel dare alla
luce i propri figli, per gli anziani e i malati, e per coloro che soffrono per gli
effetti dell’attuale situazione economica”. Di qui, l’auspicio conclusivo del messaggio,
ovvero che “la famiglia di Nazaret sia la luce che guida la vita delle nostre famiglie,
perché siano davvero scuole di umanità e trasmettitrici della fede”. (I.P.)