2008-12-22 14:27:53

"Dio ha bisogno della vostra fede": il messaggio del Papa ai giovani convocati a Bruxelles dalla Comunità di Taizé


Parole di incoraggiamento di Benedetto XVI ai giovani partecipanti al tradizionale incontro ecumenico della Comunità di Taizé, convocato quest’anno a Bruxelles, dal prossimo 29 dicembre al 2 gennaio 2009, sul tema “Costruire l’Europa della fiducia”. In un messaggio a firma del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il Papa estende a tutti i fratelli di Taizè la sua affettuosa benedizione apostolica. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

 
“Dio ha bisogno della vostra fede, della vostra creatività, del vostro spirito d’iniziativa”: così Benedetto XVI rivolto ai 40 mila giovani di tutta Europa e di altri continenti attesi nella capitale belga, per segnare una nuova tappa nel pellegrinaggio della fiducia, indicato oltre 30 anni fa da Frère Roger, fondatore della Comunità di Taizé, ucciso nell’agosto del 2005.

 
Il Papa esprime la sua vicinanza a questi ragazzi che cercano la fonte della speranza per se stessi e per il mondo, aprendosi “a Cristo con la preghiera e con l’ascolto della sua Parola”, condividendo le loro aspirazioni e facendo esperienza della Chiesa come “luogo di comunione e d’amicizia per tutti”. Da qui l’incoraggiamento del Santo Padre ai giovani perché sappiano scoprire come comunicare la speranza attorno a sé attraverso l’impegno delle loro vite “in un mondo dove c’è troppa povertà, ingiustizia e conflitti”. Ma come ci si sta preparando a Taizé a vivere questo appuntamento? Al nostro microfono Frère Alois, priore della Comunità:

 
R. – Sì, è stata una preparazione molto importante, alcuni fratelli sono stati a Bruxelles durante tutto l’anno per preparare l'incontro con le parrocchie, perché dobbiamo cercare, oggi, come i giovani possono esprimere la fede, e vivere la comunione della Chiesa. Dobbiamo cercare nuove forme per questo.

 
D. - Questo incontro segue quello dei giovani africani a Nairobi in Kenya nel novembre scorso e sappiamo che a Bruxelles lei renderà nota una sua Lettera dal Kenya….

 
R. – Sì, perché per noi è stato molto importante fare un pellegrinaggio di fiducia in Africa, ed anche in Kenya, dove ci sono state molte violenze. E' stata come un miracolo l’accoglienza degli africani: 7 mila giovani che sono venuti da diversi Paesi, di diversi gruppi etnici del Kenya, è stato veramente un gesto di riconciliazione, segno che i giovani cercano la pace. Alcuni giovani sono arrivati anche dal Congo, da Goma e da Bukavu, e loro hanno viaggiato con i giovani del Rwanda per venire a Nairobi. E’ stato un segnale di pace molto importante.

 
D. – Frère Alois, noi abbiamo quasi sempre un ritorno di questo nostro mondo negativo, soprattutto da quello che ci appare attraverso i media; dal vostro osservatorio, a contatto sempre con i giovani, sicuramente si ha un’immagine diversa di questo nostro mondo…

 
R. – Sì, questo è già stato così a Natale: quando Cristo è nato, il mondo è stato pieno di violenza e non c’era la pace. Dobbiamo imparare a guardare il mondo come Dio lo guarda, e allora vedremo molti segni di speranza, tante persone che fanno tutto per la pace.







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