2008-12-19 13:50:52

Il veto del presidente dell’Uruguay sulla legge sull’aborto


Poche settimane fa in Uruguay, dopo un accesso dibattito nella società civile e dopo la votazione che si è conclusa con pochi voti di differenza tra chi era a favore e chi era contrario, è stata approvata una legge sulla “salute sessuale e riproduttiva” che, a differenza della proposta iniziale, non include la depenalizzazione dell’aborto entro le prime dodici settimane di gravidanza. Il 13 novembre scorso, il presidente della Repubblica, Tabaré Vázquez, aveva messo il veto – con la firma del suo ministro per la salute pubblica María Julia Muñoz - sugli articoli del progetto di legge riguardante l’interruzione di gravidanza. La legge era stata poi approvata nelle due Camere del Congresso con un scarto di pochi voti e il sostegno quasi totale del “Fronte Ampio”: la coalizione che sostiene il governo e che include il Partito Socialista al quale apparteneva il presidente fino a pochi giorni fa. Il capo di Stato Vázquez, medico oncologo, nel messaggio pubblicato in questi giorni e inviato al Congresso per sostenere il suo veto, rileva che “esiste attualmente un vasto consenso per affermare che l’aborto è un male sociale che occorre evitare, anche se – aggiunge - nei Paesi in cui l’aborto è stato liberalizzato la pratica abortiva è cresciuta. Negli Stati Uniti, inoltre nei primi dieci anni, il ricorso è triplicato, stessa cosa accade in Spagna”. “La legislazione - scrive ancora il presidente dell’Uruguay - non può disconoscere la realtà: l’esistenza della vita umana già nella sua gestazione come evidenzia la scienza”. “La biologia si è molto evoluta – precisa ancora il capo di Stato – le scoperte rivoluzionarie come la fecondazione in vitro e il DNA con la sequenza del genoma umano evidenziano che, dal momento del concepimento, c’è una nuova vita, un essere nuovo”. Prima di concludere il presidente ribadisce che “il vero grado di civiltà di una nazione si misura nel modo in cui protegge i più bisognosi, perciò lo Stato è chiamato a prendersi cura dei più deboli”. Il criterio che va preso in considerazione è dunque la semplice esistenza del soggetto e non il suo valore in relazione agli affetti che suscita o all’utilità che può rappresentare. Nel suo importante messaggio, il presidente sostiene che l’aborto contraddice alcuni Trattati internazionali come il “Patto di San José di Costa Rica” che stabilisce il diritto alla vita fin dal concepimento e poi la “Convenzione sui diritti del bambino”. La maggioranza pro abortista del Congresso con una nuova votazione aveva già tentato, alcuni giorni fa, di annullare gli effetti del veto presidenziale senza però raggiungere la maggioranza dei tre quinti necessaria. Di fronte a questo gesto il presidente Tabaré Vázquez ha chiesto di essere cancellato dai registri del Partito Socialista al quale apparteneva dal 1983.(A cura di Luis Badilla)







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