2008-12-18 15:58:00

Espulsi in Bielorussia tre sacerdoti polacchi. Commento di mons. Kondrusiewicz


Le autorità non hanno rinnovato il permesso di soggiorno e i tre sacerdoti polacchi che lavoravano nella diocesi di Grodno, in Bielorussia, hanno dovuto lasciare il Paese. Sul fatto le autorità locali non hanno fornito spiegazioni, ma secondo l’arcivescovo di Minsk-Mohilev e presidente della Conferenza Episcopale della Bielorussia, Tadeusz Kondrusiewicz, le autorità di Minsk preferiscono che nella regione, dove la maggioranza dei cattolici è d’origine polacca, lavorino sacerdoti nati nel Paese. Un atteggiamento che non incontra la necessità di sacerdoti stranieri, perché – spiega il presule - sebbene non manchino nuove vocazioni, la preparazione di un sacerdote richiede molti anni, e l’attuale mancanza di sacerdoti bielorussi non è imputabile a responsabilità della Chiesa ma al fatto che “durante i 70 anni di regime sovietico e persecuzione della fede” non è stato possibile formarli. L’arcivescovo Kondrusiewicz, insieme con l’arcivescovo Henryk Hoser, vescovo di Warszawa-Praga, hanno ricevuto martedì scorso, a Varsavia, un premio per il contributo nella promozione dei valori cristiani. (C.D.L.)







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