E’ stato presentato nei giorni scorsi presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù il
rapporto sulla salute materno-infantile (dalla gravidanza al primo anno di vita)
in Europa. Lo studio riporta i risultati di quattro importanti progetti finanziati
dalla Commissione Europea: Euro-Peristat, che ha sviluppato gli indicatori per il
monitoraggio e ha coordinato l’analisi dei dati; Euroneostat, che riguarda i nati
pretermine ricoverati in terapia intensiva neonatale; Eurocat e SCPE, che monitorizzano
rispettivamente le malformazioni congenite e le paralisi cerebrali. Per la prima volta
è disponibile un quadro completo e dettagliato che integra risultati provenienti da
fonti diverse: dati correnti, sia di tipo anagrafico che sanitario e gestionale, e
risultati di progetti specifici. Il rapporto è il frutto della collaborazione di un
ampio gruppo internazionale di epidemiologi, biostatistici e clinici, coordinato
dall’Institut national de la santé et de la recherche médicale di Parigi (Francia).
In Italia, Euro-Peristat è stato coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
in collaborazione con l’ISTAT. Sono stati analizzati in maniera comparativa in 26
Paesi europei, una trentina di indicatori chiave riferiti all’anno 2004 e raggruppati
in 4 aree principali: salute feto-neonatale e infantile; Salute materna; Caratteristiche
delle popolazioni e distribuzione dei fattori di rischio. Il quadro offerto dal rapporto
di Euro-Peristat è composito. Non esiste alcun Paese che occupi sempre la migliore
posizione per tutti gli indicatori. Tutti hanno punti di forza e punti su cui vi è
necessità di miglioramento. Cercare di comprendere le ragioni di questa variabilità
rappresenta il primo passo per formulare interventi efficaci di prevenzione. E’ però
vero che per molti indicatori di esito perinatale i Paesi scandinavi mostrano i risultati
più brillanti, mentre quelli dell’Europa orientale si trovano spesso all’altro estremo.
L’Italia occupa una posizione nel complesso buona, in linea con quelle degli altri
Paesi occidentali, per la maggior parte degli indicatori di salute analizzati. Il
rapporto Europeo è integralmente disponibile all’indirizzo www.europeristat.com (A.L.)