Consegnato a Montecitorio il Premio Pellegrino di Pace ad Ingrid Betancourt
“La comunità internazionale” deve “continuare a sostenere gli sforzi del popolo colombiano
per uscire dalla crisi, liberarsi dall’abbraccio mortale della criminalità e del terrorismo
e quindi vivere pacificamente e democraticamente”. Così in Italia, il presidente della
Camera dei deputati, Gianfranco Fini, durante la consegna - stamane a Montecitorio
- del Premio 'Pellegrino di pace' 2008 ad Ingrid Betancourt. Un ambito riconoscimento,
giunto alla XX edizione, che il Centro internazionale per la pace fra i popoli di
Assisi assegna ogni anno ad una persona che abbia lavorato con opera straordinaria
al fine di favorire l’amicizia e la solidarietà fra i popoli. “Quel che dobbiamo promettere
ad Ingrid Betancourt – ha sottolineato Gianfranco Fini - è che la Colombia non esca
dalle prime pagine dei giornali, non venga trascurata dall’attenzione dell’opinione
pubblica mondiale, dopo che il suo dramma personale ha cessato di fare notizia”. Questa
vicenda drammatica – ha proseguito il presidente della Camera - ha infatti dato occasione
ad una rinnovata solidarietà tra l’Europa e l’America Latina che ha trovato espressione
nella comune mobilitazione umanitaria, che ora non deve disperdersi nella soluzione
del caso individuale. Sarebbe ingiusto – ha aggiunto - verso i nostri popoli, oltre
che nei confronti della sofferenza della sua protagonista”. Tracciando il profilo
della signora Betancourt, il presidente Fini ne ha elogiato la “straordinaria forza
interiore” grazie alla quale è riuscita “a mantenere integra la sua libertà di pensiero
e la speranza nel futuro”, nei lunghi anni di detenzione, esprimendo “un grande bisogno
di spiritualità”, colmato durante la prigionia con la lettura della Bibbia, “un tesoro
- secondo le sue parole - che non conosciamo, che lungi dall’essere un grosso libro
polveroso contiene invece tutte le risposte”. Il presidente Fini ha ringraziato infine
il Centro di Assisi, giunto al suo trentesimo anno di attività, “per aver offerto
l’occasione di accogliere nella sede parlamentare Ingrid Betancourt, reduce da un
intenso viaggio in cui ha toccato otto capitali latino-americane, per sensibilizzare
l’opinione pubblica e le classi dirigenti circa la necessità di lavorare per il rilascio
di tutti gli altri ostaggi ancora in mano alla guerriglia colombiana”. (A cura
di Roberta Gisotti)