Il presidente americano, George W. Bush, è oggi in Afghanistan dopo la visita ieri
in Iraq, dove nelle ultime ore si sono registrati due gravi episodi di violenza: a
nord ovest di Baghdad, almeno tre persone sono morte e altre 31 sono rimaste ferite
nell'esplosione di un'autobomba. Mentre ancora più a nord, nei pressi di Mossul, sette
persone della stessa famiglia, tra cui tre donne, sono state uccise la notte scorsa
in un attacco armato, in uno dei tanti episodi di violenza perpetrati contro le minoranze.
Si trattava di una famiglia di yazidi, per lo più curdofoni, che seguono un
culto sincretico con elementi del cristianesimo, dell'islam, dell'ebraismo, del manicheismo
e dello zoroastrismo. Inoltre, una fossa comune con almeno 250 cadaveri è stata scoperta
nella zona di Hor Salayel a nord di Bassora. Sembra contenga i resti di “vittime dell'ex
regime iracheno”, uccise a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90. Sulle dichiarazioni
di Bush, il servizio di Fausta Speranza:
Della missione
in Afghanistan Bush dice che è una missione ad elevato livello di rischio ma essenziale.
Incontrando il presidente afghano, Hamid Karzai, assicura che gli Stati Uniti rafforzeranno
la loro presenza militare in Afghanistan, nonostante la transizione in atto alla Casa
Bianca, chiedendo agli alleati della Nato di fare altrettanto. Bush, è giunto a sorpresa
in piena notte alla base aerea di Bagram dopo la visita in Iraq di ieri, in merito
alla quale rischia sette anni di carcere il giornalista iracheno, Muntazer al-Zaidi,
che durante la conferenza stampa a Baghdad ha lanciato le sue scarpe contro il presidente
americano. “Se il suo gesto viene considerato come una semplice aggressione senza
premeditazione invece il giornalista potrebbe cavarsela con un massimo di due anni
di carcere o, addirittura, solo col pagamento di un'ammenda pecuniaria”. Le
cose in Iraq “non sono state facili”, - ha detto ieri Bush sottolineando però che
l'intervento americano era “necessario per la sicurezza degli Stati Uniti”. Da riferire
infine la dichiarazione del capo della casa Bianca relativa al conflitto israelo-palestinese:
gli Stati Uniti - ha detto - stanno preparando una nuova risoluzione del Consiglio
di sicurezza dell'Onu che dia nuovo slancio ai colloqui di pace in Medio Oriente.
Territori
palestinesi È iniziata, secondo radio Gerusalemme, la liberazione di circa
230 detenuti palestinesi decisa dal governo israeliano come gesto di buona volontà
nei confronti dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), in occasione della Festa
islamica del Sacrificio, celebrata la settimana scorsa. La loro liberazione doveva
avvenire nella prima mattinata, ma è slittata di alcune ore. Si tratta nella quasi
totalità di militanti di al-Fatah. Intanto, la stampa scrive che sarà presto annunciata
dal presidente dell'Anp, Abu Mazen, (Mahmud Abbas), la data di nuove elezioni presidenziali
e politiche nei territori palestinesi. Ieri, in una grande manifestazione a Gaza,
il leader locale di Hamas, Ismail Haniyeh, aveva ribadito che, secondo il suo movimento,
il mandato di Abu Mazen scadrà il 9 gennaio 2009. Dopo di che, secondo Haniyeh dovrà
essere sostituito per due mesi dal presidente del parlamento, Abdel Aziz Dweik (che
tuttavia è detenuto in un carcere israeliano). Nabil Abu Rudeina, un portavoce di
Abu Mazen, ha replicato che il leader dell'Anp non sente di aver bisogno della legittimazione
di alcun partito, essendo stato eletto direttamente dal popolo palestinese. Da parte
sua, il quotidiano israeliano Jerusalem Post ha appreso da fonti dell'Anp a Ramallah
che Abu Mazen intende estendere di 12 mesi il proprio mandato, fino al gennaio 2010.
Secondo il giornale, il leader palestinese avrebbe già raggiunto un’intesa in merito
con la Lega araba. Abu Mazen è stato eletto presidente dell'Anp per un periodo di
quattro anni, nel gennaio 2005. L'anno successivo, è stato eletto il nuovo parlamento
che resterà in carica fino al 2010. Secondo Abu Mazen, è consigliabile unificare adesso
il voto delle elezioni presidenziali e politiche. Infine, c’è da riferire di una ricerca
demografica curata da un centro studi di Ariel (Cisgiordania), secondo la quale il
numero complessivo dei coloni ebrei è più che raddoppiato in 12 anni, fra il 1995
ed il 2007. Nel 1995, il numero degli israeliani residenti in Cisgiordania era di
130 mila, mentre nel 2007 ha raggiunto la cifra complessiva di 270 mila.
Crisi
economica globale Il presidente Usa, Bush ha fatto sapere che l’annuncio sul
piano di salvataggio dell’auto non è ancora pronto. In Italia, intanto, da oggi e
fino al 12 gennaio, 50 mila addetti del gruppo Fiat entrano in cassa integrazione.
L’arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto, ha affermato che “per il grande
numero di occupati e il ruolo primario dell’auto, ci si attende dal governo e dal
parlamento, come sta avvenendo in altri Paesi, un adeguato sostegno al settore”. Segnali
positivi arrivano invece dall’inflazione. Alessandro Guarasci:
L’ultima
doccia fredda per la finanza mondiale è arrivata dalla frode da 50 miliardi di dollari
messa in piedi dall'ex presidente del Nasdaq, Bernard Madoff. Molte le banche europee
coinvolte. In Italia spicca il Banco Popolare. Ma in questo momento è il settore dell’auto
in maggiore sofferenza, con la Fiat che entra in cassa integrazione. Per il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, bisogna guardare avanti avendo fiducia, ma senza
nascondersi le difficoltà. Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola,
la creatività e la qualità del made in Italy sono un tratto distintivo dell’industria
italiana, che tutto il mondo riconosce. Il presidente dell’associazione di consumatori
Adusbef, Elio Lannutti, è convinto che serviva un intervento
più deciso a favore delle famiglie:
“Noi avevamo
chiesto 16 miliardi, si potevano recuperare da un abbattimento del 2% della spesa
pubblica che è di 800 miliardi, eliminando anche gli sprechi. E altri 16 miliardi
dall’1% del Prodotto interno lordo”. Intanto,
l’inflazione a novembre cala dello 0.4%, ma per alcuni generi i prezzi sono ancora
in forte crescita. Basta dire che la pasta a fine anno sarà aumentata del 30 per cento.
Per il responsabile consumi della Coldiretti, Stefano Masini, è un problema di filiera:
“Una
trasparenza che deve essere ricercata sul piano degli eventuali cartelli che possono
essere formati anche in relazione a problemi di informazione, di acquisto e poi di
etichettatura finale al consumatore, con riguardo, in particolare, all’origine del
prodotto che deve essere segnalata. È un problema, appunto, di equità: poter recuperare
la piena tracciabilità del prodotto rispetto al suo prezzo per il consumatore”. In
calo, invece, i carburanti che da novembre ad ottobre hanno visto scendere i prezzi
del 10 per cento.
Somalia Il parlamento somalo
riunito a Baidoa ha dato oggi un sostegno massiccio al premier, Nur Hassan Hussein,
e al suo governo che ieri era stato sconfessato dal presidente, Abdullahi Yusuf Ahmed.
Il presidente del parlamento, Aden Mohamad Nur, ha detto che i voti a favore del governo
sono stati 143, 20 i voti contrari e sette le astensioni. “Di conseguenza - ha aggiunto
il presidente dell'assemblea - il governo è legittimo”. Ieri, il presidente della
Repubblica aveva accusato il premier e il suo esecutivo di essere incapaci di compiere
il proprio lavoro, soprattutto nel contrasto alla guerriglia islamica. Ma Nur Hassan
Hussein gli aveva ricordato che non rientra nei poteri del presidente licenziare il
premier e che era necessaria l'approvazione del parlamento.
Yemen Una
tribù yemenita ha sequestrato ieri tre cittadini tedeschi, uno dei quali dipendente
dell'Onu, per esercitare pressioni in una disputa territoriale con un'altra tribù.
Lo ha detto oggi una fonte della sicurezza, precisando che i tre sono stati portati
ad una sessantina di chilometri da Sanaa. Il governo ha preso contatto con la tribù
per cercare di giungere al rilascio degli ostaggi.
Grecia Alcune
centinaia di studenti si sono radunate questa mattina ad Atene davanti alla direzione
generale della polizia per protestare contro l'assassinio dello studente Alexis Grigoriopoulos,
nove giorni fa da parte di un agente. La tensione permane. Sondaggi pubblicati dai
giornali indicano che la grande maggioranza dei greci dà un giudizio negativo sull'operato
del governo di fronte ai peggiori disordini di piazza degli ultimi decenni, e il 60%
ritiene che i disordini di questi giorni vadano visti non come incidenti isolati,
ma come una vera e propria "rivolta sociale". Oltre 200 persone sono state fermate
e alcune decine già incriminate.
Firmata la bozza dell’accordo tra Siria
e Ue da ratificare entro giugno 2009 La stampa di Damasco stamani plaude alla
firma della bozza di accordo di associazione tra la Siria e l'Unione Europea (Ue),
che prevede aiuti finanziari da parte di Bruxelles in cambio di riforme economiche
da realizzare nel prossimo futuro. “Un importante successo”, scrive il quotidiano
governativo al-Thawra, mentre al-Baath, organo di stampa dell'omonimo partito al potere
da oltre quarant'anni, sottolinea “la fiducia accordata dall'Europa alla Siria”. La
firma alla bozza dell'accordo, congelato nel 2004 dall'Ue a causa di forti pressioni
politiche di Gran Bretagna, Olanda e Germania, è stata posta ieri a Damasco dal vicedirettore
per gli Affari esteri della Commissione europea, Hugo Mingarelli, e dal presidente
dell'ente statale siriano per la pianificazione, Taysir Raddawi. Dopo esser stata
isolata a livello diplomatico negli ultimi quattro anni, la Siria è tornata di recente
al centro delle attenzioni politiche ed economiche dei principali Paesi europei.
Storica
ripresa dii collegamenti diretti tra Cina e Taiwan Il servizio postale e quello
di trasporti diretti tra la Cina e Taiwan sono ripresi oggi, per la prima volta dalla
fine della guerra civile nel 1949. La guerra si concluse con la presa del potere dei
comunisti di Mao Zedong, mentre i nazionalisti del Kuomintang guidati da Chang Kai-shek
si rifugiarono a Taiwan, che da allora è di fatto indipendente anche se Pechino continua
a rivendicarla. L'instaurazione di collegamenti diretti faciliterà il lavoro di migliaia
di imprenditori taiwanesi. Due cerimonie nel porto taiwanese di Kaohsiung e in quello
cinese di Tianjin hanno sancito la ripresa del servizio di trasporto commerciale.
La storica iniziativa è stata resa possibile, tra l’altro, dall'elezione a presidente
di Taiwan di Ma Ying-jeou, sostenitore di un miglioramento delle relazioni con Pechino.
Russia-Cuba Tre
navi da guerra della flotta russa si recheranno a Cuba nel porto dell'Avana dal 19
al 23 dicembre per la prima volta dal crollo dell'Urss nel 1991. Si tratta del cacciatorpediniere
Ammiraglio Chabanenko e di due navi da rifornimento, la Ivan Boubnov e Sb-406. Le
tre unità concludono oggi una visita in Nicaragua. (Panoramica internazionale a
cura di Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LII no. 350 E'
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