2008-12-13 15:59:28

Santa Lucia. Appello di Cbm: fare di più per illuminare la vita di chi è nel buio della cecità


L’odierna solennità di Santa Lucia, protettrice della vista, viene festeggiata con particolare intensità da Cbm, le Missioni Cristiane per i Ciechi nel mondo. Una ricorrenza che assume, quest’anno, un significato particolare: l’associazione ha, infatti, festeggiato nel 2008 il suo centenario di fondazione. Al microfono di Alessandro Gisotti, il prof. Mario Angi, presidente di Cbm Italia fa un bilancio delle attività della sua associazione:RealAudioMP3

R. – Noi Cbm Italia quest’anno, abbiamo sviluppato oltre 100 progetti nei Paesi poveri del Sud del mondo con la prevalenza dell’interesse nella lotta alla cecità evitabile. La cecità evitabile vuol dire una cecità che, con un investimento in medici, ospedali e prevenzione, può essere curata e risolta. Questa cecità riguarda il 90 per cento delle forme di cecità esistenti perché, nei Paesi poveri, diventa cieco chi non può accedere ad un servizio medico, o ad un’operazione di cataratta, ovvero ad un’operazione di tracoma.

 
D. – Uno dei momenti più significativi di questo centenario è stato il suo incontro con Benedetto XVI...

 
R. – Nel corso dell’udienza generale dell’8 ottobre, c’è stato uno scambio di saluti ed un incoraggiamento da parte del Papa. E’ stato un incontro che ricorderò per tutta la vita perché ci siamo guardati ed io mi sono presentato, dicendo: “Santità, la ringrazio, io sono il presidente di Cbm Italia, poi ho aggiunto: "Christoffel-Blindenmission", perché sapevo che, essendo stato lui arcivescovo di Monaco, conosceva bene l’origine, la radice tedesca di questa nostra associazione. Il Papa mi ha stretto la mano con calore e mi ha detto: “Grazie, grazie, per quello che state facendo”. Un momento di grande emozione per me, di coronamento degli sforzi che stiamo facendo, anche nella comunione, con molti missionari e con la Chiesa Italiana.

 
D. – Natale è vicino: c’è un appello che vuole fare ai nostri ascoltatori?

 
R. – Di collegarsi al sito www.cbmitalia.org e scegliere un dono di solidarietà da mettere davanti al presepio, sotto l’albero e così si può finanziare un’operazione o un intervento per il tracoma, per la cataratta, in questi Paesi poveri.

 
D. – Quindi si può illuminare la vita di chi è nel buio della cecità...

 
R. – Secondo me bisogna prendersi, sulle proprie spalle, un po’ il carico dell’umanità. Noi ci occupiamo di tante cose per i nostri privati interessi, ma dobbiamo anche guardare al di fuori del nostro benessere e farci carico di problemi dell’umanità. Uno di questi problemi è la cecità e i problemi della vista e quindi chi ci aiuta sarà veramente benedetto perché riusciamo con un’azione internazionale coordinata dall'OMS ad incidere sulla salute delle popolazioni più povere.







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