2008-12-13 16:07:03

Modesti risultati alla Conferenza Onu sul clima di Poznan


A poche ore dalla decisione dei capi di stato e governo dell’Ue di ridurre del 20% le emissioni di Co2 entro il 2020, si è chiusa nella notte a Poznan, in Polonia la conferenza Onu sui cambiamenti climatici. I 190 Paesi riuniti hanno deciso di inserire nell’agenda del prossimo incontro di Copenaghen 2009 la riduzione delle emissioni del 25-40% entro il 2020. Creato inoltre un fondo - giudicato da più parti insufficiente - per aiutare i Paesi in via di sviluppo. Molte le delusioni, ma secondo Antonio Ballarin Denti, docente di Fisica dell’Ambiente alla Cattolica di Brescia su Poznan non bisognava riporre troppe aspettative. Al microfono di Paolo Ondarza spiega il perché :RealAudioMP3

R. - Da un lato, in Europa, era in corso un negoziato appena concluso sul pacchetto 20-20-20. In secondo luogo, negli Stati Uniti siamo in piena fase di transizione tra un’amministrazione uscente, quella di Bush, che era nettamente contraria ad una politica su cambiamenti climatici, ed una, quella di Obama, che sostanzialmente sposa invece le tesi che erano di Al Gore. Quindi, a mio giudizio non bisogna scandalizzarsi per il fatto che si siano conseguiti risultati modesti e ancora provvisori a Poznan. Certamente, l’appuntamento cruciale sarà il fra un anno a Copenaghen.

 
D. - Ma il limite fissato al 2020 è secondo lei congruo alle capacità dei singoli Paesi di adeguarsi?

 
R. - Un orizzonte temporale fissato al 2020 è troppo corto e bisognerebbe puntare degli obiettivi intorno al 2040-2050, il che significa dare possibilità concreta allo sviluppo di fonti energetiche realmente alternative alle attuali, anche a Paesi che stanno diventando i massimi emettitori di gas serra, che sono soprattutto la Cina, l’India e il Brasile.

 
D. - Delusione sull’accordo di Poznan è stato espresso dai Paesi poveri, che hanno criticato la mancanza di generosità da parte dei Paesi donatori...

 
R. - Io credo che abbiano ragione. Purtroppo, ancora una volta si è messo di mezzo un altro ostacolo del tutto imprevisto solo l’anno scorso: la grave crisi economica che sta attraversando il mondo intero. Sarebbe opportuno fare con coraggio investimenti in questa direzione.

 
D. - Degna di nota è anche la presa di posizione contro la deforestazione...

 
R. - Ritengo che gli sforzi per mantenere gli equilibri delle foreste siano assolutamente primari in questo momento per il mondo e siano perfettamente coerenti del resto con la lotta contro i fattori che producono i cambiamenti climatici.

 
D. - La decisione presa a Bruxelles dall’Unione Europea, e quindi la riduzione del 20 per cento entro il 2020, può essere considerata una apripista per quanto riguarda le politiche?

 
R. - L’Unione Europea non sarà nemmeno nel futuro l’insieme di Stati che può guidare l’economia mondiale. Però, l’Europa può e deve, coerentemente alla sua missione, continuare ad essere il motore di idee innovative, di politiche armonizzate in senso solidale con tutto il pianeta.

 
D. - L’ambiente comunque sembra essere al centro degli intenti della comunità internazionale...

 
R. - La parola ambiente si è fortunatamente evoluta negli ultimi anni. E bisogna sempre ricordare che con la parola “ambiente” parliamo anche dell’uomo: dell’uomo come persona e dell’uomo come aggregato sociale; dell’uomo come motore di sviluppo economico e di benessere, ma anche dell’uomo dotato di diritti.

 
D. - Effettivamente, c’è chi critica la mancanza a volte di questa centralità dell’uomo all’interno delle politiche ambientali...

 
R. - Questo è vero, e a volte la visione antropocentrica è stata invocata quasi per mettere in secondo piano i rapporti con la natura. Così come, d’altra parte, la visione egocentrica di molti ambientalisti rischiava di mettere l’uomo ad un livello - a mio giudizio - di scarsa dignità del suo primato rispetto ad altri animali. Noi dobbiamo coniugare questo - che è un primato essenzialmente morale dell’uomo - a quello che è una legge di equilibrio biologico in cui uomo, animali e piante sono coinvolti nello stesso sistema.







All the contents on this site are copyrighted ©.