A Mumbai una lunga catena umana per chiedere pace e giustizia
Una catena umana per la pace, intorno agli hotel Taj Mahal, Oberoi Trident e al Centro
ebraico di Mumbai, in India. E’ l’iniziativa in corso da stamani nella città colpita
dagli attacchi terroristici di fine novembre e organizzata dalla comunità cattolica
locale. Il servizio di Maria Grazia Coggiola:
Migliaia di
persone hanno aderito all’iniziativa di pace, lanciata dalla comunità cattolica oggi
a Mumbai, per ricordare l’attentato terroristico del 26 novembre e chiedere nuove
misure di sicurezza più efficaci. Intellettuali, studenti, impiegati, anziani e anche
semplici pendolari hanno unito le loro mani per formare un’immensa catena umana nei
pressi dell’hotel Taj mahal, del Trident Oberoi, del Centro ebraico di Nariman house
e di altri luoghi che sono stati teatro del lungo assedio, organizzato da un commando
di 10 militanti sospettati di appartenere ad un gruppo della Jihad pakistana. Molti
dei dimostranti hanno urlato la loro rabbia contro il governo, che come ha ammesso
il neo ministro degli Interni P. Chidambaram, avrebbe delle responsabilità per il
fallimento dei sistemi di sicurezza. Alcuni hanno anche mostrato le foto delle 179
vittime del tragico attacco che ha paralizzato per due giorni l’intera metropoli indiana
e che ora sta avendo pesanti ripercussioni sull’industria turistica già penalizzata
dalla recessione economica mondiale. Nei giorni scorsi, a Mumbai, sono stati organizzati
diversi cortei e fiaccolate per commemorare il tragico evento che ha messo in allarme
anche la diplomazia internazionale per una possibile escalation della tensione tra
India e Pakistan, non ancora smorzata nonostante la decisione di Islamabad di chiudere
le sedi e arrestare il leader dell’associazione estremista, Laskhar-e-Taiba.