2008-12-10 14:29:08

Nuovi disordini in Grecia, la riflessione dell'arcivescovo di Atene, Nikolaos Foskolos


In Grecia nuova giornata di tensioni. Migliaia le persone mobilitate stamani ad Atene e nelle altre città del Paese ellenico per lo sciopero generale indetto dai sindacati. L’iniziativa avviene dopo la morte di Alexis, il 15.enne ucciso sabato scorso da un agente durante una manifestazione. Sono segnalati anche oggi nuovi disordini. La cronaca di Giancarlo La Vella: RealAudioMP3

Una mobilitazione generale promossa inizialmente dai sindacati contro la politica economica del governo di Atene che - come il resto della comunità internazionale - cerca di fronteggiare la crisi attuale e che oggi assume altri significati alla luce dei tafferugli in corso. Un’emergenza nell’emergenza, oggi, nelle città elleniche, dove la protesta studentesca sta monopolizzando da quattro giorni la vita del Paese. Ieri, accanto al dolore nel corso dei funerali del giovane Alexis Grigoropoulos - ucciso da un poliziotto sabato scorso - è esplosa ancora la rabbia e la protesta dei giovani che non accenna a calare di intensità, neppure oggi ad Atene. Davanti al parlamento, circa 200 giovani hanno dato vita a nuove intemperanze di fronte alla polizia schierata in tenuta antisommossa, che ha sparato lacrimogeni per disperdere la folla. E scontri si sono registrati anche a Salonicco. Intanto, stamani è stata effettuata l’autopsia del giovane Alexis. Secondo fonti non ufficiali, il ragazzo sarebbe stato ucciso da un proiettile di rimbalzo sparato da un agente, ma il Ministero degli interni ha affermato che bisogna attendere le conclusioni ufficiali dell’esame. Per il presidente greco, Karolos Papoulias, la morte dello studente rappresenta una ferita profonda per la democrazia greca. E mentre il premier, Costas Karamanlis, ha lanciato un appello all’unità nazionale, l'opposizione socialista ha chiesto le dimissioni del primo ministro ed il ricorso ad elezioni anticipate.

La Chiesa cattolica greca è intervenuta sulla crisi in atto nel Paese, esortando in un documento a uscire dal "cicolo cieco" puntando su una "rivoluzione pacifica di valori". In una nota diramata nella serata di ieri, i vescovi ellenici stigmatizzano in particolare l'allontanamento dei connazionali dai valori cristiani, in favore di "un materialismo sfrenato" visto come una delle cause di quanto sta accadendo in varie città greche. Al microfono di Luca Collodi, anche l’arcivescovo di Atene, Nikolaos Foskolos, si sofferma sulla difficile situaizone in cui versa il suo Paese:RealAudioMP3

 
R. - Sono accadute cose che non avevamo visto ad Atene nemmeno durante la Seconda Guerra mondiale: più di 200 negozi sono stati bruciati, molte banche, un disastro in tutta la città.

 
D. - Eccellenza, da dove nasce questa violenza? Potremmo definirla improvvisa o no?

 
R. - Sembra sia stata una cosa premeditata. Certo, la morte del giovane ha provocato un odio molto più forte, specialmente tra i giovani. Ma tutto questo disordine non poteva cominciare così all’improvviso, perché c’è uno scontento molto grande nei confronti del governo attuale, dovuto anche alla crisi economica internazionale. Tutti quelli che hanno partecipato ai disordini sembra che abbiano trovato molte pietre, tanti pezzi di legno. Poi, al centro di Atene, abbattevano i marciapiedi, li trasformavano in piccole pietre da tirare contro i poliziotti.

 
D. - Nel resto della Grecia?

 
R. - Ci sono molte città dove sono avvenuti fatti simili. Quindi, era una cosa premeditata.

 
D. - Dunque, si tratta di un disagio generale dei giovani greci. Da dove nasce? Da una mancanza di speranza o da problemi più concreti?

 
R. - Certamente, c’è la mancanza di speranze perché la nostra gioventù non ha degli ideali. Ha avuto una formazione, durante gli ultimi decenni, che è molto materialista, manca l’esempio dei professori e dei docenti. Ci sono delle eccezioni, ma purtroppo la nuova generazione cresce in un clima senza ideali e senza speranza.

 
D. - Qual è, eccellenza, una sua valutazione personale di quanto sta accadendo?

 
R. - Temo che questo disordine sia l’inizio di una serie di disordini, perché la crisi economica porterà altri problemi qui in Grecia. E se il governo non prende delle misure che possano portare verso una soluzione, temo che avremo, anche nel futuro, dei fenomeni di questo tipo.







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