Nuovi disordini in Grecia, la riflessione dell'arcivescovo di Atene, Nikolaos Foskolos
In Grecia nuova giornata di tensioni. Migliaia le persone mobilitate stamani ad Atene
e nelle altre città del Paese ellenico per lo sciopero generale indetto dai sindacati.
L’iniziativa avviene dopo la morte di Alexis, il 15.enne ucciso sabato scorso da un
agente durante una manifestazione. Sono segnalati anche oggi nuovi disordini. La cronaca
di Giancarlo La Vella:
Una mobilitazione
generale promossa inizialmente dai sindacati contro la politica economica del governo
di Atene che - come il resto della comunità internazionale - cerca di fronteggiare
la crisi attuale e che oggi assume altri significati alla luce dei tafferugli in corso.
Un’emergenza nell’emergenza, oggi, nelle città elleniche, dove la protesta studentesca
sta monopolizzando da quattro giorni la vita del Paese. Ieri, accanto al dolore nel
corso dei funerali del giovane Alexis Grigoropoulos - ucciso da un poliziotto sabato
scorso - è esplosa ancora la rabbia e la protesta dei giovani che non accenna a calare
di intensità, neppure oggi ad Atene. Davanti al parlamento, circa 200 giovani hanno
dato vita a nuove intemperanze di fronte alla polizia schierata in tenuta antisommossa,
che ha sparato lacrimogeni per disperdere la folla. E scontri si sono registrati anche
a Salonicco. Intanto, stamani è stata effettuata l’autopsia del giovane Alexis. Secondo
fonti non ufficiali, il ragazzo sarebbe stato ucciso da un proiettile di rimbalzo
sparato da un agente, ma il Ministero degli interni ha affermato che bisogna attendere
le conclusioni ufficiali dell’esame. Per il presidente greco, Karolos Papoulias, la
morte dello studente rappresenta una ferita profonda per la democrazia greca. E mentre
il premier, Costas Karamanlis, ha lanciato un appello all’unità nazionale, l'opposizione
socialista ha chiesto le dimissioni del primo ministro ed il ricorso ad elezioni anticipate.
La
Chiesa cattolica greca è intervenuta sulla crisi in atto nel Paese, esortando in un
documento a uscire dal "cicolo cieco" puntando su una "rivoluzione pacifica di valori".
In una nota diramata nella serata di ieri, i vescovi ellenici stigmatizzano in particolare
l'allontanamento dei connazionali dai valori cristiani, in favore di "un materialismo
sfrenato" visto come una delle cause di quanto sta accadendo in varie città greche.
Al microfono di Luca Collodi, anche l’arcivescovo di Atene, Nikolaos Foskolos,
si sofferma sulla difficile situaizone in cui versa il suo Paese:
R.
- Sono accadute cose che non avevamo visto ad Atene nemmeno durante la Seconda Guerra
mondiale: più di 200 negozi sono stati bruciati, molte banche, un disastro in tutta
la città.
D. - Eccellenza, da dove nasce questa violenza?
Potremmo definirla improvvisa o no?
R. - Sembra sia
stata una cosa premeditata. Certo, la morte del giovane ha provocato un odio molto
più forte, specialmente tra i giovani. Ma tutto questo disordine non poteva cominciare
così all’improvviso, perché c’è uno scontento molto grande nei confronti del governo
attuale, dovuto anche alla crisi economica internazionale. Tutti quelli che hanno
partecipato ai disordini sembra che abbiano trovato molte pietre, tanti pezzi di legno.
Poi, al centro di Atene, abbattevano i marciapiedi, li trasformavano in piccole pietre
da tirare contro i poliziotti.
D. - Nel resto della
Grecia?
R. - Ci sono molte città dove sono avvenuti
fatti simili. Quindi, era una cosa premeditata.
D.
- Dunque, si tratta di un disagio generale dei giovani greci. Da dove nasce? Da una
mancanza di speranza o da problemi più concreti?
R.
- Certamente, c’è la mancanza di speranze perché la nostra gioventù non ha degli ideali.
Ha avuto una formazione, durante gli ultimi decenni, che è molto materialista, manca
l’esempio dei professori e dei docenti. Ci sono delle eccezioni, ma purtroppo la nuova
generazione cresce in un clima senza ideali e senza speranza.
D.
- Qual è, eccellenza, una sua valutazione personale di quanto sta accadendo?
R.
- Temo che questo disordine sia l’inizio di una serie di disordini, perché la crisi
economica porterà altri problemi qui in Grecia. E se il governo non prende delle misure
che possano portare verso una soluzione, temo che avremo, anche nel futuro, dei fenomeni
di questo tipo.