2008-12-10 14:40:42

Il Curato d'Ars, "esempio profondo di amicizia con Dio": padre Nault parla del 150.mo dalla morte di San Giovanni Maria Vianney


La cittadina francese d’Ars è in festa per le celebrazioni giubilari del 150.mo anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, al secolo Giovanni Maria Vianney. Un evento ricordato anche da Benedetto XVI, all’Angelus di domenica scorsa. Nato nel 1786 e morto nel 1859, il Curato d’Ars è stato proclamato Patrono dei parroci da Pio XI. Il servizio di Isabella Piro:RealAudioMP3

La sua profonda umiltà lo fece sentire sempre inadeguato a svolgere il ministero sacerdotale. Eppure, San Giovanni Maria Vianney riuscì a convertire moltissime persone solo con il suo esempio di vita. Non correva a fare proseliti, ma si inginocchiava davanti al tabernacolo e pregava. Anche se non aveva avuto modo di seguire regolarmente gli studi, il Curato d’Ars sapeva ascoltare e condividere le sofferenze e le miserie dell’umanità: arrivava a restare nel confessionale anche 14 ore al giorno. Quando morì, il 4 agosto del 1859, era consumato dalla fatica. Nel 1925, Pio XI lo elevò agli onori degli altari e quattro anni dopo lo proclamò Patrono dei parroci. Ma cosa rappresenta, per l’uomo di oggi, San Giovanni Maria Vianney? Ci risponde il Rettore del Santuario del Santo Curato d’Ars, padre Jean-Philippe Nault:

“Per i sacerdoti è come un fratello, un fratello cui ispirarsi. Per tutti è lui che rappresenta la chiamata alla santità. La prima cosa che abbiamo avuto, quando il Santo Curato d’Ars è arrivato qui, sono le parole da lui dette ad un ragazzo: “Io ti mostrerò il cammino del cielo”. Penso, soprattutto durante questo Giubileo, che vi sia una chiamata tanto alla conversione quanto all’accoglienza della misericordia di Dio, e dunque una chiamata alla santità”.

“Questo è il bel compito dell’uomo: pregare e amare”, diceva il Curato d’Ars, vedendo in questi due gesti “la felicità dell’uomo sulla terra”. Ma cosa resta di questo insegnamento? Ancora padre Nault:

“Resta esattamente lo stesso di oggi: amare gli altri, adorare nel senso di riconoscere che senza Dio non possiamo fare niente, ma che con Lui tutto è possibile. Il Santo Curato d’Ars diceva: 'L’uomo è un povero che deve chiedere tutto a Dio e Dio dà tutto'. Essere santi, dunque, accogliere la santità che Dio ci dà”.

Come ricorda spesso Benedetto XVI, il sacerdote appartiene alla schiera degli amici di Cristo. Un’amicizia che richiede ogni giorno un impegno per il quale San Giovanni Maria Vianney rappresenta una valido esempio:

“Lui diceva che la preghiera è un’amicizia con Dio. Un’amicizia: dunque, qualcosa di molto intimo, pieno di amore. Penso che il Santo Curato d’Ars come patrono di tutti i parroci sia questo esempio di amicizia profonda, vera, con Dio, un’amicizia che si ingrandisce con la preghiera, con l’eucaristia e tutti i sacramenti, e specialmente con il sacramento della riconciliazione”.







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