2008-12-09 14:35:51

Nel 2009 il Papa visiterà Montecassino, San Giovanni Rotondo e Viterbo


Montecassino, San Giovanni Rotondo, Viterbo: sono queste le destinazioni di tre visite pastorali che Benedetto XVI compirà in Italia nel corso del 2009. L’annuncio è stato fatto ieri, in contemporanea, nelle diocesi che accoglieranno il Pontefice nei prossimi mesi. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

San Benedetto, San Pio da Pietrelcina e San Bonaventura: saranno all’insegna di questi tre grandi Santi le visite pastorali di Benedetto XVI in Italia nel 2009. Si inizia il prossimo 24 maggio con Montecassino. Oltre all’abbazia benedettina, il Papa visiterà anche il vicino cimitero polacco dove tanti soldati alleati persero la vita, nel 1944, tentando di conquistare l’altura. Ai nostri microfoni, l’abate di Montecassino, dom Pietro Vittorelli, testimonia la gioia di tutta la comunità benedettina:

 
R. - L’entusiasmo è stato incontenibile. Devo dire che ho avuto tanti attestati di felicità, di gioia. Oggi ancora continuano, perché questa visita arriva dopo 29 anni dall’ultima visita di un Pontefice a Montecassino, e a 5 anni dall’ultima visita del cardinale Ratzinger, che visitò Montecassino nel novembre del 2004. In quell’occasione, celebrò una Messa per la Pontificia Accademia delle Scienze, e dopo pochi mesi venne eletto Papa col nome di Benedetto.

 
D. – Sappiamo quanto, Ratzinger cardinale prima e Benedetto XVI adesso, indichi proprio in San Benedetto un modello da seguire, anche per l’Europa di oggi…

 
R. – Ho incontrato l’ultima volta il Santo Padre il 20 settembre scorso a Castel Gandolfo. Ho avuto la possibilità di ringraziarlo personalmente per la bellezza del discorso che lui ha tenuto in Francia, al Collegio des Bernardines, un discorso tutto intessuto di spiritualità monastica benedettina. Parlava agli uomini della cultura di Francia, ma direi agli uomini della cultura europea. E richiamava il significato simbolico, storico, forte, che hanno avuto i monaci benedettini nella costruzione della nuova Europa. Certamente in questa visita, credo che il Papa vorrà ancora rivolgere una parola al mondo monastico benedettino proprio per renderlo sempre più cosciente e responsabile di questa missione che i monaci benedettini hanno, non solo in Europa, ma nel mondo.

 
Il 21 giugno sarà la volta di San Giovanni Rotondo, dove il Papa si recherà per pregare sulla tomba di San Pio da Pietrelcina. La visita avviene in concomitanza con l’ostensione delle spoglie del Santo cappuccino. Sentimenti di gratitudine al Papa vengono espressi, ai nostri microfoni, dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Domenico Umberto D’Ambrosio:

R. – Era un desiderio di tutta la comunità, ma soprattutto dell’immensa famiglia dei devoti a vario titolo di San Pio. Ho visto ieri sera, dando l’annunzio nel Santuario a San Giovanni Rotondo, la gioia di tutti, in particolare dei confratelli di San Pio, i padri cappuccini. Perché è bello che il Papa sia tra noi? Perché il suo ministero è quello di confermare i fratelli nella fede: noi abbiamo bisogno di sentirci, ancora una volta, garantiti in questo impegno nella fede, che poi assume una particolare caratteristica data la spiritualità e la santità di Padre Pio.

 
D. – Il Papa sarà anche all’ospedale di San Giovanni Rotondo. Quindi, un’occasione anche d’incontro con chi soffre…

 
R. – Certo. L’ospedale è la grande realizzazione della carità di San Pio, e il Papa verrà anche lì a dare una parola di speranza e un incoraggiamento a quanti operano secondo l’idea di Padre Pio, che ha fatto dell’ospedale un “tempio di preghiera e di scienza”.

 
La terza visita pastorale, il 6 settembre, toccherà due cittadine laziali: Viterbo e Bagnoregio. Anche la comunità dei fedeli della diocesi viterbese attende con gioia la visita del Santo Padre. Ecco la testimonianza del vescovo di Viterbo, mons. Lorenzo Chiarinelli:

R. – C’è stata una grande esplosione di gioia. La comunità sente il bisogno di essere confermata nella fede. Questo incontro con il Pastore supremo esprime il bisogno di esperienza di Chiesa e questo è molto bello. Noi ci prepareremo lungo questa scia, non solo all’interno della Chiesa, ma nel contesto del territorio. Le istituzioni civili hanno dato risonanza molto ampia a questo avvenimento. La realtà culturale poi della Università, l’istituto teologico che abbiamo aggregato al Sant’Anselmo, le realtà che vivono nel territorio sentono fortemente il legame con il Successore di Pietro.

 
D. – Il Papa sarà a Viterbo, ma anche a Bagnoregio… il richiamo immediato è a San Bonaventura...

 
R. – Il Santo Padre ha cara la figura e l’opera di San Bonaventura, come studioso e come teologo. A lui ha dedicato la sua tesi dottorale. E come il Papa era stato a Pavia per Agostino, così mi aveva detto un giorno: “Bagnoregio sarà un punto di riferimento!”.







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