L'omaggio del Papa all'Immacolata con l'appello alla solidarietà per i piccoli e i
poveri
“Insegnaci, Maria, ad essere solidali con chi è in difficoltà; aiutaci a coltivare
il senso del bene comune, del rispetto di ciò che è pubblico, spronaci a sentire la
città come patrimonio di tutti”. Questa l’invocazione che il Papa ha rivolto ieri
pomeriggio alla Vergine nel tradizionale omaggio all’Immacolata in Piazza di Spagna.
Prima una sosta breve davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, per accogliere
l’omaggio dell’Associazione dei Commercianti di Via Condotti, poi da lì l’ingresso
nella piazza davanti alla colonna che reca in cima la statua della Vergine, le braccia
aperte verso il cielo e il capo cinto da una corona di 12 stelle. Ce ne parla Gabriella
Ceraso:
(canto) “Immacolata
Concezione”: ripete questo nome misterioso con commozione il Papa, giunto pellegrino
tra applausi e il canto del Magnificat, ai piedi della statua della Vergine, nel cuore
di Roma. "Tota pulchra est Maria" canta la folla in un tiepido pomeriggio invernale,
e il Papa torna col pensiero a tre mesi fa alla visita a Lourdes a 150 anni dalle
Apparizioni mariane, celebrazioni, dice, che si concludono in questa solennità dell’Immacolata
Concezione perché con questo nome stupendo la Vergine si rivelò a Bernadette … “Come
un figlio alza gli occhi al viso della mamma e, vedendolo sorridente, dimentica ogni
paura e ogni dolore, così noi, volgendo lo sguardo a Maria, riconosciamo in lei il
'sorriso di Dio', il riflesso immacolato della luce divina, ritroviamo in lei nuova
speranza pur in mezzo ai problemi e ai drammi del mondo”.
E proprio
le rose bianche che sin dall’Ottocento il Papa reca in omaggio a Maria, l’8 dicembre,
per dirle amore e devozione, sono il simbolo, spiega Benedetto XVI, sì delle gioie
ricevute durante l’anno ma anche, con le loro spine, delle preoccupazioni e dei mali
che vogliamo confidare alla Madre, sicuri del suo conforto. Alla Vergine Maria, con
un pensiero speciale, il Papa affida i piccoli di Roma:
“Soprattutto
quelli gravemente malati, i ragazzi disagiati e quanti subiscono le conseguenze di
pesanti situazioni familiari: veglia su di loro e fa che possano sentire nell’affetto
e nell’aiuto di chi sta loro accanto, il calore dell’amore di Dio”. Poi
con loro, gli anziani, soli, gli immigrati, le famiglie con problemi economici e i
disoccupati, per tutti un’unica invocazione a Maria: “Insegnaci, Maria,
ad essere solidali con chi è in difficoltà, a colmare le sempre più vaste disparità
sociali; aiutaci a coltivare un più vivo senso del bene comune, del rispetto di ciò
che è pubblico, spronaci a sentire la città – e più che mai questa nostra Città di
Roma – come patrimonio di tutti, ed a fare ciascuno, con coscienza ed impegno, la
nostra parte per costruire una società più giusta e solidale”. La visita
a Piazza di Spagna si conclude con un’ultima invocazione per i giovani di oggi e per
tutti i cristiani perché siano anima del mondo in questa non facile stagione della
storia, dice il Papa, sul modello di Maria che ci aiuta a credere con più fiducia
nel bene, nella gratuità, nella non violenza, nella forza della verità e soprattutto
che ci incoraggia a non cedere alla tentazione di facili evasioni. (canto)