Epidemia di colera in Zimbabwe: a rischio 60 mila persone
In Zimbabwe, l’Unicef ha lanciato un piano di risposta alla crisi umanitaria per
i prossimi 120 giorni, attivando un team dedicato esclusivamente alla lotta all'epidemia
di colera. Il piano si fonda sul potenziamento dei servizi sanitari nelle comunità,
sulla fornitura di alimenti supplementari e sull'estensione dell'accesso all'acqua
sicura. Tra gli obiettivi del piano – si legge nel comunicato del Fondo delle Nazioni
Unite per l’infanzia - vi sono la fornitura di farmaci essenziali per il 70% della
popolazione, la vaccinazione di 1,5 milioni di bambini, l’assistenza diretta a circa
250.000 bambini orfani e l’adozione di misure per incentivare il ritorno al lavoro
di infermieri e insegnanti. In Zimbabwe, la situazione resta drammatica, a causa di
una gravissima crisi economica e sociale. Il colera è una ulteriore piaga che affligge
il Paese africano. Il governo ha riconosciuto ufficialmente, mercoledì scorso, il
collasso del sistema sanitario di fronte all'epidemia dichiarando lo stato di calamità
nazionale. Le stime ufficiali parlano di 589 morti a causa dell'epidemia, con 13.960
casi di contagio: in 9 delle 10 province del Paese africano sono stati accertati focolai
di infezione. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, fino a 60 mila persone
potrebbero contrarre il colera nel caso in cui cui l’epidemia sfugga al controllo.
L'epidemia è stata scatenata già nel mese di agosto dalla carenza di acqua potabile
e dalle pessime condizioni igieniche. Ad amplificarla, secondo l’Unicef, è soprattutto
l'incapacità del governo di fronteggiare l'emergenza. (A.L.)