2008-12-07 15:36:24

Obama contro la crisi lancia piano di investimenti nelle infrastrutture


Il presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama, nel discorso radiofonico settimanale del sabato, ha annunciato il più grande piano di investimenti sulle infrastrutture dagli anni '50 ad oggi. Obiettivo dell’intervento è rilanciare l’economia americana con la creazione di circa due milioni e mezzo di posti di lavoro. Il nuovo corso prevede anche misure di sensibilità ambientale, volte a rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico, e la promozione di una maggiore possibilità di accesso a internet. Si cerca così di dare un’iniezione di fiducia dopo la pubblicazione dei drammatici dati sul tasso di disoccupazione americano che, con il 6,5% di novembre, oltre 500 mila posti di lavoro in meno in un solo mese, tocca il livello più alto degli ultimi 15 anni. E la crisi economica che investe tutto il mondo si sente decisamente anche in Italia. Negli ultimi 11 mesi, non meno di dieci mila imprese dell'industria, dell'artigianato e dei servizi hanno messo in cassa integrazione 362 mila lavoratori. E' il quadro allarmante contenuto in uno studio della Cgil. Della situazione italiana Fausta Speranza ha parlato con l’economista Alberto Quadrio Curzio:RealAudioMP3

R. – L’Italia non può certo sottrarsi ad una crisi che è europea, internazionale, mondiale. Tuttavia, io credo che il nostro Paese sia molto più solido di tanti altri. Purtroppo si prevede certamente un aumento del tasso di disoccupazione, ma non tanto quanto in Germania o in Francia, non parliamo della Spagna che arriverà al 15%. Ciò detto, io spero che il rapporto banca-impresa abbia a migliorare significativamente nei prossimi mesi, e spero anche che le misure adottate dal governo per sostenere le fasce più deboli diano una qualche spinta alla domanda.

 
D. – Perché l’Italia, che in questi anni obiettivamente è rimasta indietro rispetto allo slancio della Spagna, dovrebbe adesso essere meno mortificata dalla crisi?

 
R. – Perché l’Italia ha un sistema bancario meno attratto dai funambolismi globali e quindi più solido, e perché il tessuto delle nostre piccole e medie imprese del manifatturiero e del “made in Italy” ha creato dei formidabili surplus commerciali; ed infine, non bisogna dimenticarlo, perché l’intersezione tra il nostro sistema di welfare e il nostro sistema solidaristico delle tante medie città, funziona ancora bene. L’Italia è un Paese che ha grossi problemi – energetico, debito pubblico, Sud che non decolla – ma ha anche grossi punti di forza.
 
Incontro Sarkozy – Dalai Lama
È gelo tra Cina e Francia dopo l'incontro tra il presidente di turno dell’Unione Europea Sarkozy e il Dalai Lama, avvenuto ieri a Danziaca, in Polonia, in occasione della cerimonia per il 25.mo anniversario della consegna del premio Nobel al fondatore di Solidarnosc, Lech Walesa. “Un approccio opportunistico e avventato alla questione tibetana” è stato definito il colloquio tra i due dal governo cinese, in una nota diffusa dall’agenzia “Nuova Cina”. In segno di protesta, già nei giorni scorsi Pechino aveva annullato un vertice con l'UE. Da parte dei consumatori cinesi è stato inoltre lanciato un appello su internet a boicottare i prodotti francesi.

Grecia
Mobilitazioni e scontri in tutta la Grecia da ieri sera, a seguito dell’uccisione, ad Atene, di un giovane di 15 anni, colpito dal fuoco di un agente mentre assaliva, con un gruppo di anarchici, un'auto della polizia. Stamane nella capitale gli studenti hanno occupato il politecnico, mentre proseguono gli scontri con le forze dell’ordine con decine di auto date alle fiamme, barricate nelle strade e vetrine dei negozi e delle banche infrante. Per il primo pomeriggio l'estrema sinistra ha poi convocato una manifestazione di protesta davanti alla direzione della polizia al centro di Atene. Disordini si registrano anche nelle città di Salonicco, Patrasso, Ioannina e Komotini. Intanto, il ministro dell'Interno, Prokopis Pavlopoulos, e quello delle politiche giovanili, Panayotis Hinofotis, hanno presentato le dimissioni che sono state però subito respinte. Lo stesso ministro dell’Interno ha quindi promesso un'approfondita indagine interna e che i responsabili saranno puniti.

Pakistan
Un convoglio di mezzi militari, destinato alle truppe della coalizione internazionale in Afghanistan, è stato assaltato e completamente distrutto dai militanti islamici nel nord-ovest del Pakistan. L’attacco alla colonna di 96 camion, che ha causato una vittima tra le guardie della scorta, è avvenuto nei pressi della città di Peshawar, in piena notte, lungo una delle strade più utilizzate per il trasposto di rifornimenti militari, già teatro di altre imboscate. Il capo della polizia locale ha intanto annunciato che sono in preparazione rastrellamenti nella regione per porre fine alla minaccia rappresentata dagli insorti legati al Qaeda.

Afghanistan
È di 12 talebani morti il bilancio dell’ennesima giornata di combattimenti in Afghanistan. Tre miliziani sono stati uccisi nel corso di un’operazione delle forze della Coalizione a comando americano nella provincia di Kapisa, non lontano dalla capitale Kabul. Altri nove combattenti islamici sono rimasti sul terreno in un conflitto a fuoco con la polizia locale nel sud del Paese. Ma nelle ultime 24 ore si segnalano vittime anche tra le truppe della coalizione internazionale, si tratta di tre soldati canadesi caduti ieri nella provincia meridionale di Kandahar.

Iran
Proseguono le manovre militari dell’Iran nello stretto di Hormuz, porta di accesso al Golfo persico. Oggi Tehran ha annunciato di avere testato con successo un nuovo missile superficie-superficie, che ha colpito il bersaglio designato ad una distanza di 30 chilometri.

Medio Oriente
Importante segnale di distensione tra Israele e l'Autorità nazionale palestinese alla vigilia dell’inizio della Festa islamica del Sacrificio. Un’apposita commissione ministeriale dello Stato ebraico ha approvato la liberazione di 250 detenuti palestinesi. Il provvedimento, è stato precisato, riguarda in prevalenza militanti di al-Fatah che non hanno partecipato ad attentati. Resta alta invece la tensione con la Striscia di Gaza. Stamane la polizia israeliana ha sequestrato nel porto di Jaffa un’imbarcazione diretta a Gaza con sette tonnellate di aiuti umanitari. A bordo dovevano salire diversi deputati arabi israeliani per esprimere solidarietà agli abitanti dei territori controllati da Hamas. La navigazione è stata impedita poiché la legge vieta a cittadini israeliani di entrare a Gaza, in quanto area “ostile”.

Zimbabwe
L'epidemia di colera che ha già provocato almeno 600 morti in Zimbabwe è conseguenza delle sanzioni imposte dai Paesi europei. È quanto si sostiene oggi sulle pagine del settimanale controllato dal governo “The Sunday Mail”. E proprio un ulteriore indurimento delle sanzioni contro il Paese africano potrebbe essere deciso domani dai ministri degli esteri europei, a partire dall'allungamento della lista di persone alle quali è proibito entrare in Europa. L’Unicef, da parte sua, prevede un quadruplicarsi dei casi di colera nelle prossime settimane. Intanto, dopo la lapidaria frase di condanna pronunciata ieri dal premier britannico Gordon Brown contro il presidente Robert Mugabe, anche l'arcivescovo di York, John Sentamu, una delle massime autorità religiose anglicane si è scagliato contro il leader africano: ''è giunto il momento che Mugabe renda conto dei suoi crimini contro l'umanità e contro i suoi concittadini – ha detto secondo quanto scrive The Observer - Giustizia deve essere fatta dato che il vento che in passato portava speranza allo Zimbabwe si è trasformato in un uragano che porta distruzione, con il diffondersi del colera, la fame e sistematici abusi di ogni genere''. L’arcivescovo ha quindi lanciato la campagna perché si dia una sterlina allo Zimbabwe per ogni regalo di Natale acquistato”.(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
 

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 342

 
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