Ondata di attentati in Pakistan: quasi 30 le vittime
Ondata di violenza in Pakistan. Sono 27 le vittime di un attacco avvenuto ieri sera
a Peshawar. Un’autobomba è saltata in aria nei pressi di una moschea in un quartiere
sciita provocando notevoli danni agli edifici circostanti. Sei i morti per un attentato
avvenuto a Kalaya, nell'area tribale semi-autonoma dell’Orakzai: nel mirino una zona
abitata in maggioranza da sciiti. Intanto ha provocato molta preoccupazione una telefonata,
risultata poi falsa, giunta nei giorni scorsi al presidente pachistano Zardari. L’interlocutore
si era presentato come il ministro indiano degli Esteri e minacciava azioni contro
Islamabad dopo gli attentati di Mumbai. Al termine della chiamata, era stato decretato
lo stato di allerta in Pakistan. La vicenda è stata rivelata oggi dal giornale pachistano
Dawn.
India-Mumbai Due gli arresti compiuti a Calcutta dalla polizia
indiana nell’ambito dell’inchiesta sugli attentati di Mumbay. Entrambi i fermati sono
accusati di aver fornito le schede telefoniche al gruppo terrorista, che ha condotto
gli attacchi. Resta intanto in vigore lo stato di massima allerta nei principali aeroporti
nazionali per il timore di nuovi attacchi.
Thailandia Crisi politica
in Thailandia. Il Partito Democratico, formazione all’opposizione, ha annunciato di
aver ottenuto il sostegno di cinque partiti della coalizione di governo per la formazione
di un nuovo esecutivo dopo la destituzione del premier Somchai Wongsawat. Ieri è stata
rimandata a data da destinarsi la convocazione del Parlamento per scegliere il nuovo
primo ministro.
Myanmar-Onu Il segretario generale dell’Onu, Ban
Ki-moon, ha espresso il suo rammarico per il fallimento degli sforzi volti a promuovere
la democrazia in Myanmar. Durante un incontro con i giornalisti ha anche escluso una
visita in tempi brevi nel Paese asiatico, ed ha però invitato a non cessare le pressioni
diplomatiche sulla giunta militare.
Zimbabwe Preoccupazione per l’epidemia
di colera che ha colpito lo Zimbabwe provocando oltre 600 vittime. Forti le pressioni
della comunità internazionale sul presidente Mugabe e in proposito il premier britannico,
Brown, ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per “parlare ad
una sola voce” in difesa della democrazia e dei diritti umani. Dalla Casa Bianca
è giunto, invece, un esplicito invito alle dimissioni mentre l'Unione europea si appresta
ad inasprire le sanzioni contro Harare. A livello economico, intanto, la Banca centrale
della capitale africana ha messo in circolazione banconote da 200 milioni di dollari
zimbabweani di fronte all’inflazione galoppante.
Somalia Rischia
di precipitare la situazione in Somalia dove ribelli appartenenti al gruppo al Shabaab,
la fazione più estremistica tra i fedeli alle deposte Corti islamiche, hanno assunto
il controllo di Gurael, polo commerciale situato nella parte centrale del Paese. Non
senza violenza: 13 civili sono stati uccisi dopo tre giorni di scontri tra i guerriglieri
e una fazione moderata sunnita, alleata del fragile governo transitorio. Intanto l’Etiopia
potrebbe prolungare la propria presenza militare in Somalia anche oltre il 2008 mentre,
in precedenza, il ritiro delle truppe era stato confermato per la fine dell'anno.
Repubblica
Democratica del Congo Si cerca una soluzione della crisi in Repubblica Democratica
del Congo. Lunedì a Nairobi si incontreranno i rappresentanti del governo congolese
e i ribelli guidati da Laurent Nkunda. Sul tavolo i dettagli per un cessate-il-fuoco
tra le forze governative e i miliziani tutsi che operano nella parte orientale del
Congo. Ieri intanto è stata trovata un’intesa tra le autorità congolesi e ruandesi
su un piano militare che contrasti l'azione dei ribelli hutu che hanno le loro basi
nel Congo orientale.
Medio Oriente Un lancio di razzi dalla Striscia
di Gaza su Israele è stato rivendicato da un gruppo armato palestinese legato ad al
Fatah. L’azione è in risposta ai gravi scontri avvenuti nei giorni scorsi a Hebron,
in Cisgiordania, dove si è scatenata la violenza dei coloni ultraortodossi.
Iraq-cronaca Quattro
le vittime in due diversi episodi di violenza a nord di Baghdad. Nel primo attacco
hanno perso la vita tre miliziani filogovernativi del "Consiglio del risveglio"; nel
secondo un poliziotto è stato ucciso da un attentatore kamikaze.
Filippine-sparatoria Sono
17 le persone uccise ieri sera in uno scontro a fuoco tra poliziotti e alcuni malviventi
davanti alla sede di una società di trasporti a Manila, nelle Filippine. La sparatoria
è iniziata quando la polizia ha intercettato i sospetti autori di una rapina. Quattro
di loro sono stati arrestati mentre altri tre sono riusciti a fuggire.
Terremoto-California Non
ha provocato feriti il sisma di magnitudo 5,5 sulla scala Richter che ha colpito ieri
il sud della California. L’epicentro della scossa è stato individuato in una zona
poco popolata nel deserto di Mojave e a 5 km di profondità.
Italia-ThyssenkruppGiornata
di commozione a Torino, nel nord Italia, ad un anno esatto dal rogo della Thyssenkrupp,
costato la vita a 7 operai. "Il loro sacrificio non è andato perso" ha sottolineato
don Corrado Bettiga, il cappellano del cimitero torinese dove stamani è stata celebrata
una messa in suffragio delle vittime. Dopo la funzione è stata scoperta una lapide
a ricordo della tragedia. Duemila persone hanno poi partecipato ad un corteo, promosso
dall’associazione "Legami d'acciaio", diretta dall’ex stabilimento Thyssenkrupp al
Palagiustizia dove il 15 gennaio si aprirà il processo contro sei manager dell’azienda
tedesca. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 341 E'
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