2008-12-05 14:55:38

Il nuovo ambasciatore argentino dal Papa per le Lettere credenziali


I valori irrinunciabili per la persona e la società ed il 30.mo anniversario della mediazione della Santa Sede per la soluzione della controversia tra Argentina e Cile nella zona Australe sono stati al centro del discorso che Benedetto XVI ha rivolto stamani a Juan Pablo Cafiero, nuovo ambasciatore di Argentina presso la Santa Sede, che ha presentato al Papa le proprie Lettere credenziali. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La Chiesa – ha detto il Santo Padre – “cerca in ogni momento di promuovere la dignità della persona ed elevarla in un modo integrale per il beneficio di tutti”. La fede in Cristo ha dato impulso in Argentina a numerose iniziative benefiche ed assistenziali. La sollecitudine e le attività ecclesiali – ha affermato il Papa - “si sono irradiate, anche con una specifica intensità, negli ambiti sanitari, culturali, educativi, lavorativi e di assistenza verso i più poveri”.

 
La comunità cattolica – ha aggiunto – persegue unicamente l’obiettivo di dare una testimonianza di carità e di proiettare sulle coscienze la luce del Vangelo: “La Chiesa, senza pretendere di convertirsi in soggetto politico, aspira con l’indipendenza propria della sua autorità morale, a cooperare lealmente e apertamente con tutti i responsabili dell’ordine temporale nel nobile progetto di ottenere una civilizzazione della giustizia, della pace, della riconciliazione, della solidarietà e di tutti quegli altri valori che mai si potranno derogare né abbandonare alla mercede dei consensi di partito, poiché sono incisi nel cuore umano e rispondono alla verità”.

 
Il sentiero verso la verità è illuminato dalla presenza di Dio sia nella coscienza di ogni uomo sia nell’ambito pubblico. Tale presenza – ha osservato il Papa - è “un saldo sostegno per il rispetto dei diritti fondamentali della persona” e l’edificazione di una società fondata su tali valori. Tra i “valori irrinunciabili che esaltano la persona e l’intera comunità” ci sono “il sostegno alla famiglia basata sul matrimonio”, l’orientamento in favore di una morale “le cui note principali sono scritte nell’intimo dell’anima umana”, lo spirito di sacrificio e di solidarietà, “la difesa della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale”, “lo sradicamento della povertà”, “la lotta contro la corruzione”. Il Papa ha anche ricordato l’urgenza di misure per i genitori, a sostegno del loro diritto inalienabile di educare i loro figli nelle convinzioni etiche e religiose, e la promozione dei giovani perché diventino uomini e donne di pace e riconciliazione.

 
Il Santo Padre ha chiesto di trasmettere al presidente argentino, la signora Cristina Fernández de Kirchner, i propri saluti accompagnati dalla preghiera per tutte le iniziative che incoraggiano “la concordia, la giustizia, il conseguimento del bene comune” in Argentina, Paese con “profonde tradizioni cristiane”.

 
Benedetto XVI ha ricordato, infine che oggi, alla presenza di una delegazione della Santa Sede, i presidenti di Argentina e Cile presenzieranno a Monte Aymond alla cerimonia di commemorazione del 30.mo anniversario della mediazione realizzata da Giovanni Paolo II per la soluzione della controversia tra queste due nazioni nella definizione dei confini nella zona australe del Continente. Il monumento commemorativo che sarà innalzato a Monte Aymond - ha spiegato - sarà una “testimonianza eloquente e servirà per stringere ancora di più i legami di fratellanza e la volontà di intesa tra i due Paesi”.

 
Grazie agli sforzi dei loro governanti e istituzioni, nonché ai loro comuni ideali culturali, sociali e religiosi, Argentina e Cile – ha concluso Benedetto XVI - hanno saputo “abbandonare le vie dello scontro per dimostrare che con il dialogo e la nobiltà di cuore si può raggiungere una pace dignitosa, stabile e solida”.







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