2008-12-04 15:01:30

Trattato sulle cluster bomb: per le Chiese cristiane chi non firma tradisce l'umanità


Le Chiese e i leader religiosi d’Europa plaudono alla firma che un centinaio di paesi del mondo hanno deciso di aderire al trattato per la messa la bando delle bombe a grappolo (cluster bombs). Ma esprimono anche il loro disappunto per la mancanza di adesione al trattato da parte di importanti Paesi del mondo come Stati Uniti, Cina, Russia, India e Pakistan. Alla Conferenza che si tiene ad Oslo e si conclude oggi, partecipa anche una delegazione di “Religions for peace”. “Questo – ha detto il moderatore dell’associazione interreligiosa, il vescovo emerito luterano di Oslo Gunnar Stalsett – è un giorno storico”. Poi facendo riferimento al fatto che all'appello mancano ancora paesi importanti, il vescovo ha detto: “Non firmare la convezione sulla messa al bando delle cluster bomb è tradire l’umanità”. La conferenza di Oslo – riferisce l’agenzia Sir - si è aperta con un servizio religioso nella Chiesa luterana al quale hanno partecipato politici e rappresentanti degli Stati nonché la cittadinanza di Oslo. Durante il sermone, il vescovo cattolico della città norvegese, mons. Bernt Ivar (Markus) Eidsvig, ha detto: “Rifiutare di firmare questo documento significa tollerare una distruzione indiscriminata per un tempo indefinito”. Il vescovo ha ricordato che “migliaia di persone in più di 20 paesi sono state uccise” dalle cluster bombs e che altre migliaia “hanno avuto la loro vita rovinata”. “Noi, rappresentanti e fedeli delle religioni continueremo a pregare, ad informare e a lavorare finché l’ultima bomba a grappolo non sia stata eliminata e le aree colpite non siano state tutte ripulite”. “La nostra buona volontà deve essere contrassegnata da costanti espressioni della nostra delusione e disapprovazione per quei governi che non hanno firmato la presente Convenzione. E’ nostro dovere diffondere il messaggio dei sopravvissuti, farlo sentire e vedere. Solo persone indifferenti alla distruzione e alla sofferenza, possono non essere colpiti da questo messaggio”. “Se vogliamo essere il sale della terra, come il Vangelo ci dice – ha concluso il vescovo - dobbiamo far sentire l'effetto del sale. Sia proteggendo ciò che è buono, sia modificando ciò che è male!”. In un comunicato, il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese, Samuel Kobia, parla di una “vittoria umana e storica” ed aggiunge: “Ciascun governo che ha firmato questo trattato di Oslo, faccia ora pressione su quegli Stati che non lo hanno fatto, compresi gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, l’India, il Pakistan, Israele e Zimbabwe”. (R.P.)







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