2008-12-04 14:58:13

Il cardinale Bertone all'inaugurazione della cappella restaurata dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede


San Carlo Borromeo come “modello di impegno serio nel servire la Chiesa e il bene comune” e “di un amore che si fa tutto a tutti senza lasciarsi condizionare dalle difficoltà”. Questo il cuore dell’omelia tenuta, ieri pomeriggio, dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, durante la cerimonia per la fine del restauro della Cappella dell’ambasciata italiana presso la Santa Sede. Cappella dedicata, appunto, al Santo e arcivescovo di Milano. Il cardinale Bertone ha anche ricordato la prossima visita del Papa all’ambasciata, il 13 dicembre, segno della stima e della collaborazione tra Santa sede e Italia ed ha poi invocato la protezione per il popolo italiano segnato, come la comunità mondiale, da una grave crisi economica. Il servizio è di Gabriella Ceraso.RealAudioMP3

Fu un esempio di diplomatico fine ed illuminato, di pastore santo e zelante, già cardinale a 22 anni, Carlo Borromeo visse con lo zio Papa Pio IV nel palazzo ora sede diplomatica, finchè la morte improvvisa del fratello provocò in lui una spinta a Dio e la rinuncia radicale del mondo. Da qui l’ordinazione sacerdotale e la scelta, una volta vescovo, del suo motto, "humilitas", che oggi torna inciso sulla tappezzeria di color rosso che arricchisce le pareti della cappella a lui dedicata. Ripercorre la storia dell’arcivescovo di Milano, il cardinale Bertone, per evidenziare quanto possa essere di modello per tutti ad un impegno serio nel servire la Chiesa e il bene comune. Il suo è lo stile del buon pastore, spiega il porporato, che conosce e condivide tutto di chi è a lui affidato, che esercita la virtù della carità sostegno ai bisognosi, ma anche coraggio di fare i cambiamenti necessari per incidere positivamente nella società e nelle istituzioni.

 
Il buon pastore sul modello di Cristo è anche colui che dà la vita per i suoi discepoli, aggiunge il cardinale Bertone, come San Carlo che, scoppiata la peste a Milano, si dedicò totalmente alla comunità fino ad ammalarsi e morire. Come non cogliere in questo, conclude il cardinale Bertone, un invito alla responsabilità che appartiene a ogni persona investita di un'autorità, cosicchè faccia lo stesso, ami cioè i propri collaboratori e le persone con cui viene in contatto dando valore a ciascuno, trattando cioè l’uomo come un fine. E’ questa, afferma il cardinale Bertone, la sola base su cui una società può funzionare veramente, l’unico cammino che conduca alla solidarietà vera.







All the contents on this site are copyrighted ©.