Cuba: nuovi segni di speranza dopo la beatificazione di fra Olallo
“La beatificazione, sabato scorso di Frà José Olallo, è stata una delle pagine più
belle ed emotive della storia della Chiesa cattolica a Cuba”: è quanto scrive la prestigiosa
rivista dell’arcidiocesi dell’Avana “Spazio laicale”. In una nota del Consiglio per
i laici della capitale cubana, commentando l’evento religioso che ha coinvolto la
stragrande maggioranza dei cubani, credenti e non, si “ringrazia tutte le persone
e istituzioni che hanno dato un contributo per garantire il successo della cerimonia”.
“Vogliamo estendere la nostra gratitudine, aggiunge il Consiglio, alle autorità civili
della provincia e della nazione”. Si rileva come “un fatto significativo” la presenza
alla Santa Messa del presidente Raúl Castro e di altri membri del governo. I laici
della capitale cubana scrivono: “Merita di essere sottolineato l’appoggio delle autorità
all’organizzazione nonché la copertura televisiva”. Il Consiglio laicale dell’Avana
esprime anche gratitudine a tutti i vescovi dell’isola, non solo per il lavoro svolto
in questi anni, ma soprattutto per l’esempio “di unità incrollabile” che garantiscono
“alla nostra Chiesa in Cuba”. Ricordando che la città di Camagüey poco tempo fa è
stata duramente colpita da gravi eventi meteorologici, viene sottolineata la generosità
ed efficienza con cui tutti hanno risposto alla sfida. “I membri della Chiesa cattolica
pellegrina di Cuba vogliamo vedere un segno di speranza nel clima di cooperazione
che si è creato attorno a questo grande evento. Siamo convinti che il dialogo è il
cammino per creare scenari di maggiore apertura e intesa nella nostra patria. La cerimonia
di beatificazione di Frà Olallo - conclude il comunicato dei laici - ora è davanti
a noi come una bella testimonianza che ci dice che camminare insieme è possibile”.
Lo scorso fine settimana sia il diario ufficiale del Partito comunista “Granma” sia
il secondo quotidiano più diffuso, “Juventud Rebelde”, hanno dedicato ampi spazi alla
beatificazione e, in particolare, alla biografia del nuovo beato. Oltre alle fotografie
della Santa Messa e delle autorità presenti, la stampa ha raccolto numerose testimonianze
di persone semplici che parlano di Frà Olallo come “un Santo protettore”. Il “Granma”,
in una nota editoriale intitolata “Il padre dei poveri”, ricorda che “oltre ad assistere
sempre ogni tipo di malato e ferito trovò sempre tempo per insegnare a più poveri
a leggere e scrivere”. L’articolo si conclude ricordando il 7 marzo 1889, giorno della
morte del beato. Sulla stampa erano apparse espressioni del tipo: “Oggi Camagüey è
in lutto” e “chiunque ha un vero cuore di uomo e conosce il significato della gratitudine,
oggi piange”. (A cura di Luis Badilla)