All'assemblea dei vescovi svizzeri: Congo, media e relazioni Stato-Chiesa
Il “genocidio silenzioso” nella Repubblica Democratica del Congo e l’impegno della
Chiesa nei media sono stati i principali argomenti della 282ª Assemblea ordinaria
della Conferenze episcopale svizzera, che si è tenuta il 1° e il 2 dicembre a Lucerna.
A darne notizia un comunicato diffuso oggi, ripreso dall'agenzia Sir. “I vescovi svizzeri
e gli abati territoriali sono preoccupati” per “la drammatica situazione di guerra
civile nell’est della Repubblica Democratica del Congo” si legge nel documento che
cita la lettera inviata dai presuli lo scorso 1° dicembre a al presidente dei vescovi
congolesi, mons. Laurent Monsengwo Pasinya. Dopo avere esaminato il rapporto di mons.
Jean-Paul Rüttman sulla situazione dell’impegno cattolico nei media nella Svizzera
italiana – il terzo dopo quelli sull’area tedesca e francese – i presuli hanno affermato
“l’urgente necessità di migliorare la pianificazione, il coordinamento e la gestione
della comunicazione ecclesiale a livello regionale e nazionale”. Con la collaborazione
di alcuni esperti, mons. Rüttman sta lavorando all’elaborazione di un “Business-Plan”
in materia. Con riferimento al colloquio sulle relazioni Stato-Chiesa tenutosi in
novembre a Lugano, i vescovi hanno deciso di istituire un gruppo di esperti incaricato
di approfondire e di chiarire le questioni aperte in tale ambito. (R.P.)