Mons. Sleiman: l’Iraq ha bisogno dei cristiani, i cittadini iracheni di uno Stato
di diritto
L’annuncio dell’Unione Europea, lo scorso 27 novembre, di voler accogliere fino a
10 mila rifugiati iracheni, soprattutto quelli più vulnerabili come i membri delle
minoranze religiose, lascia “perplesso” mons. Jean Benjamin Sleiman, arcivescovo di
Baghdad dei Latini. “Con una proposta di questo genere – ha dichiarato l’arcivescovo
al Sir - la gente esausta dell’Iraq vede un invito a lasciare il Paese”. “I non cristiani
che soffrono anche dei tempi bui del loro Paese - aggiunge - vedranno facilmente in
questa misura un favoreggiamento dei cristiani che sono già ingiustamente sospettati
di fare il gioco dell’Occidente”. “Bisogna aiutare i bisognosi - ribadisce mons. Sleiman
- ma la soluzione non è semplicemente l’emigrazione. L’Iraq è il loro Paese e ha bisogno
della loro presenza. Non tutti, poi, sono nelle stesse situazioni”. “Dare l’asilo
politico a chi è minacciato di morte è un atto di solidarietà meritevole. Ma concederlo
indistintamente a tutti quelli che hanno lasciato l’Iraq – fa notare l’arcivescovo
- è un incoraggiamento perché tutti facciano la stessa cosa”. “I cristiani come gli
altri cittadini iracheni – conclude - hanno bisogno di uno Stato di diritto”. (A.L.)