I vescovi venezuelani: l'esito del voto rafforzi la democrazia
E’ “esemplare, civico e democratico” il comportamento dimostrato dalla popolazione
del Venezuela, andata a votare lo scorso 23 novembre. I venezuelani hanno espresso
ancora una volta la volontà di essere governati democraticamente e anche il rifiuto
a metodi coercitivi che generano violenza o divisione. Così i vescovi del Venezuela
in un comunicato a firma del presidente dell’episcopato, mons. Ubaldo Santana Sequera,
arcivescovo di Maracaibo. I presuli dichiarano di voler far pervenire ai venezuelani
“un messaggio di riflessione e di speranza” auspicando che “le autorità del Paese
sappiano interpretare il sentire e la voce degli elettori”. La speranza è che vengano
date “risposte alle aspettative del popolo” mettendo in primo piano “la ricerca del
bene comune”. I vescovi venezuelani chiedono in particolare “un migliore sforzo per
affrontare e risolvere, attraverso solidi piani inclusivi e partecipativi, i principali
problemi che vive la popolazione”. L’episcopato indica tra le priorità “l’insicurezza
e la violenza, la povertà, la disoccupazione e la corruzione”. Nelle recenti elezioni
il Paese ha riposto “fiducia e speranza” negli eletti con il desiderio “che ciascuno
impieghi le proprie capacità per migliorare la qualità di vita di tutti. Sarebbe doloroso
- aggiungono i presuli - vedere tradita questa speranza”. L’episcopato, rivolgendosi
ai vincitori ma anche ai vinti nella contesa elettorale, “chiede di accettare con
rispetto e coraggio i risultati” poiché è fondamentale “rinforzare le istituzioni
democratiche accettando la volontà popolare espressa”. Per quanto riguarda gli eletti,
si ricorda “che hanno il diritto costituzionale ad esercitare le loro funzioni, ma
al tempo stesso i votanti hanno il diritto ad essere rispettati”. “La violenza non
è democratica e non è cristiana: tutti abbiamo il diritto a vivere in pace e perciò
- rileva il documento - occorre moderare il linguaggio e le azioni affinché non venga
incoraggiato mai un clima di violenza, intolleranza ed esclusione che metterebbe a
repentaglio la pace e l’armonia cittadina”. I vescovi venezuelani esprimono anche
preoccupazione” per l’apertura di “due procedimenti amministrativi contro la TV Globovisión”
e auspicano che non vi siano interferenze politiche. La speranza è che “prevalga la
giustizia e l’oggettività nel rispetto dei diritti costituzionali concernenti l’informazione
e la libertà di espressione”. “Nel mese di dicembre - scrivono infine i vescovi del
Venezuela - ci prepariamo alla prossima grande celebrazione della nascita di Nostro
Signore Gesù Cristo, principe della pace”. Questa ricorrenza di così alto significato
“deve essere per tutti - concludono i vescovi venezuelani - un sublime esempio di
semplicità da imitare per servire e migliorare l’umanità”. (A cura di Luis Badilla)