Conferenza internazionale a Dakar sull’Aids in Africa
“Per la prima volta esistono prove di progressi sostanziali, con una stabilizzazione
o addirittura una riduzione dei casi di contagio in diversi paesi”: è quanto ha affermato
stamani a Dakar lo studioso senegalese Souleymane Mboup aprendo la XV ‘Conferenza
internazionale sull’Aids in Africa’. Secondo Mboup, uno dei primi scienziati a ricostruire
la storia naturale del virus all’origine della sindrome da immunodeficienza acquisita,
“gli sforzi fatti negli ultimi anni dai Paesi africani cominciano a dare i loro frutti”.
Fino a sabato prossimo – ricorda l’agenzia missionaria Misna - nella capitale del
Senegal si riuniranno circa 7000 ricercatori, esperti, dirigenti politici e rappresentanti
della società civile. Relazioni e tavole rotonde dovrebbero aiutare a definire “una
risposta africana” fatta di interventi e programmi coerenti; i partecipanti faranno
inoltre il punto sui progressi scientifici, gli impegni dei governi e i finanziamenti
garantiti dalla “comunità internazionale”. L’apertura della Conferenza segue la Giornata
mondiale per la lotta all’Aids, celebrata lunedì. Secondo i dati diffusi in occasione
dell’iniziativa, nonostante i progressi degli ultimi anni, l’Africa continua a essere
il continente più colpito dalla malattia: su 33 milioni di persone al mondo affette
dal virus dell’immunodeficienza, almeno 22 milioni vivono nella regione sub-sahariana.
(A.L.)