Al Pantheon in scena "Pellicano-Nelle tue mani" sui martiri del XX secolo
“Pellicano - Nelle tue mani” è il titolo dello spettacolo teatrale in programma per
oggi pomeriggio a Roma, alle 17.30, nella chiesa di Santa Maria dei Martiri al Pantheon.
Un testo che racconta la storia di dieci martiri del XX secolo, scritto nel 2005 da
padre Joaquín Alliende, presidente dell’associazione Aiuto alla Chiesa che soffre,
in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia. L’allestimento rientra
nell’ambito delle iniziative per la riunione del Consiglio Generale di ACS in Vaticano.
Ma come è nato questo progetto? Benedetta Capelli lo ha chiesto all’ideatore
padre Joaquín Alliende:
R. - E’ partito
dal Colosseo, nel 2000, con la grande celebrazione dei martiri del secolo passato
quando, in quell’occasione, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha detto che il futuro
deve costruirsi e avere fondamento dal martirio: un’idea e una vocazione da trasmettere
alla gioventù.
D. – Come si articola questo spettacolo?
R.
– E’ rappresentato da un gruppo artistico d’eccellenza teatrale, musicale ed anche
di danza. E’ un gruppo con una grande volontà di comunicare che il martirio è la testimonianza
più seria, più vittoriosa della fede. Lo spettacolo racconta i martiri della Thailandia,
i seminaristi uccisi in Burundi nel 1997, suor Tarcisia proveniente dall’Ucraina,
l’arcivescovo di San Salvador Oscar Romero, il sacerdote ortodosso-russo Aleksandr
Men, padre Karl Leisner grande martire tedesco al tempo del nazismo. E’ una selezione
molto significativa dei martiri del XX secolo. E’ una versione appassionante e il
fatto che la rappresentazione sia al Pantheon è significativo perché il nome della
Chiesa è di Santa Maria ad Martyres.
D. – Martirio è una
parola, secondo lei, ancora attuale?
R. – Martirio
non è passato e futuro, è una realtà per molti cattolici nella nostra società. Oggi
il martirio continua in Iraq, in India. La situazione del Venezuela è molto difficile
per la Chiesa così come per il Pakistan dove i cattolici sentono la pressione dell’Islam
fondamentalista. Il martirio è il segno della vitalità della Chiesa. Una Chiesa senza
martiri vuol dire che non è fedele al martire per eccellenza che è Cristo.
D.
– Il pellicano rappresenta un simbolo importante per la Chiesa. Oggi cosa significa?
R.
– Il pellicano che rompe il suo petto per alimentare i suoi figli è il simbolo di
Cristo e dell’eucaristia. Il grande pellicano è Cristo. Una volta ero con Giovanni
Paolo II e a lui ho donato un’opera poetica sul pellicano: per me lui, dopo l’attentato,
rappresenta “il pellicano polacco”. L’impressione che ho avuto è che il segreto della
sua vita, il segreto dell’attentato sia proprio il sangue donato per la vita della
Chiesa. Questo è il pellicano.