Nigeria: calma carica di tensione a Jos dopo gli scontri
Le forze armate nigeriane hanno rafforzato la loro presenza a Jos, il capoluogo dello
Stato nigeriano di Plateau, teatro nei giorni scorsi di sanguinosi scontri. I primi
rinforzi sono arrivati ieri dalla città di Kaduna, che si trova 200 chilometri più
a nord. Le truppe che stanno affluendo oggi provengono da Abuja, la capitale federale.
Il servizio di Fausta Speranza
La gente ha
cominciato a tornare per le strade nei quartieri della città meno colpiti dagli scontri,
dove il coprifuoco è solo notturno. In quelli più a rischio si è rafforzata la presenza
delle pattuglie e il coprifuoco totale resta in vigore. Le violenze di venerdì e sabato
scorsi hanno provocato la morte di almeno 200 persone, secondo fonti ufficiali. Altre
fonti presentano un bilancio molto più grave, fino a 400 morti. A Jos regna oggi una
calma carica di tensione. Diverse migliaia di persone fuggite dalle proprie case sono
tuttora rifugiate in chiese, moschee, edifici governativi e caserme, dove avevano
cercato scampo alle violenze che ancora una volta, come nel 2001 e nel 2004, hanno
visto contrapposti cristiani e musulmani. Mentre l'esercito insieme alla polizia continua
a pattugliare le zone della città poste sotto coprifuoco, secondo la Croce Rossa,
più di 10.000 abitanti non hanno ancora potuto o voluto rientrare nelle proprie case.
Il vescovo di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama nega che vi siano stati ''musulmani
uccisi nelle moschee'', come riportato da alcuni media lasciando intendere che l'eccidio
possa essere stato opera di cristiani. Alla domanda su quale sia la vera causa degli
attacchi, risponde così:
R. - I can’t tell you what is the origin... Non
so dirle quale sia l’origine di questo scontro. Eppure, i media internazionali sembrano
sicuri di saperlo, e ci dicono: “E' questa la causa”, e continuano a raccontare storie
che non sono assolutamente vere. Quello che io so è questo: che ci sono state le elezioni
e un gruppo particolare si aspettava che la presidenza del governo locale di Jos sarebbe
andata ad un musulmano. Ora, dopo le elezioni, è apparso invece che la vittoria sarebbe
andata ai candidati del partito reggente, il Partito democratico del popolo (Pdp),
avrebbe vinto. Mentre il candidato musulmano era nell’Anpp, il partito del popolo
di tutti i nigeriani. Quando si è capito che il Pdp avrebbe vinto, l’Anpp - che in
larga scala raggruppa i musulmani - hanno cominciato a reagire. Io penso che il punto
sia questo. Pensavamo che la crisi fosse limitata solo alla politica, ma quello che
poi ci ha stupito e scioccato è che sono arrivati a distruggere le chiese e le proprietà
della Chiesa. Allora abbiamo detto: “Qui non si tratta di politica, questa è violenza
religiosa mirata ai cristiani, pianificata e orchestrata”, e a questa violenza non
troviamo nessuna spiegazione ragionevole. Quindi, se lei ora mi chiede il perché della
crisi io francamente le direi: non lo so. Ma quello che so è che i movimenti politici
dei giorni precedenti hanno innescato quella tensione che poi è stata convogliata
in una lotta per una causa politica. Hanno concentrato la loro energia nella lotta
alla Chiesa, che ha portato a questa situazione di rivolta religiosa.