2008-12-01 15:56:24

Nigeria: calma carica di tensione a Jos dopo gli scontri


Le forze armate nigeriane hanno rafforzato la loro presenza a Jos, il capoluogo dello Stato nigeriano di Plateau, teatro nei giorni scorsi di sanguinosi scontri. I primi rinforzi sono arrivati ieri dalla città di Kaduna, che si trova 200 chilometri più a nord. Le truppe che stanno affluendo oggi provengono da Abuja, la capitale federale. Il servizio di Fausta Speranza RealAudioMP3

La gente ha cominciato a tornare per le strade nei quartieri della città meno colpiti dagli scontri, dove il coprifuoco è solo notturno. In quelli più a rischio si è rafforzata la presenza delle pattuglie e il coprifuoco totale resta in vigore. Le violenze di venerdì e sabato scorsi hanno provocato la morte di almeno 200 persone, secondo fonti ufficiali. Altre fonti presentano un bilancio molto più grave, fino a 400 morti. A Jos regna oggi una calma carica di tensione. Diverse migliaia di persone fuggite dalle proprie case sono tuttora rifugiate in chiese, moschee, edifici governativi e caserme, dove avevano cercato scampo alle violenze che ancora una volta, come nel 2001 e nel 2004, hanno visto contrapposti cristiani e musulmani. Mentre l'esercito insieme alla polizia continua a pattugliare le zone della città poste sotto coprifuoco, secondo la Croce Rossa, più di 10.000 abitanti non hanno ancora potuto o voluto rientrare nelle proprie case. Il vescovo di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama nega che vi siano stati ''musulmani uccisi nelle moschee'', come riportato da alcuni media lasciando intendere che l'eccidio possa essere stato opera di cristiani. Alla domanda su quale sia la vera causa degli attacchi, risponde così:

R. - I can’t tell you what is the origin...
Non so dirle quale sia l’origine di questo scontro. Eppure, i media internazionali sembrano sicuri di saperlo, e ci dicono: “E' questa la causa”, e continuano a raccontare storie che non sono assolutamente vere. Quello che io so è questo: che ci sono state le elezioni e un gruppo particolare si aspettava che la presidenza del governo locale di Jos sarebbe andata ad un musulmano. Ora, dopo le elezioni, è apparso invece che la vittoria sarebbe andata ai candidati del partito reggente, il Partito democratico del popolo (Pdp), avrebbe vinto. Mentre il candidato musulmano era nell’Anpp, il partito del popolo di tutti i nigeriani. Quando si è capito che il Pdp avrebbe vinto, l’Anpp - che in larga scala raggruppa i musulmani - hanno cominciato a reagire. Io penso che il punto sia questo. Pensavamo che la crisi fosse limitata solo alla politica, ma quello che poi ci ha stupito e scioccato è che sono arrivati a distruggere le chiese e le proprietà della Chiesa. Allora abbiamo detto: “Qui non si tratta di politica, questa è violenza religiosa mirata ai cristiani, pianificata e orchestrata”, e a questa violenza non troviamo nessuna spiegazione ragionevole. Quindi, se lei ora mi chiede il perché della crisi io francamente le direi: non lo so. Ma quello che so è che i movimenti politici dei giorni precedenti hanno innescato quella tensione che poi è stata convogliata in una lotta per una causa politica. Hanno concentrato la loro energia nella lotta alla Chiesa, che ha portato a questa situazione di rivolta religiosa.







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