Attentati in India: almeno 130 i morti. Liberati 93 ostaggi. Accuse al Pakistan
Mumbai ancora sotto shock. Con il passare delle ore aumenta il bilancio delle vittime
degli attacchi multipli che hanno preso di mira diversi obiettivi della capitale economica
indiana. I morti, secondo le autorità, sarebbero almeno 130. E mentre sono stati liberati
i 93 ostaggi sequestrati dai terroristi nell’hotel Oberoi, il premier indiano Singh
ha accusato il Pakistàn di un possibile coinvolgimento negli attacchi. Da Mumbai,
il servizio di Maria Grazia Coggiola:
Il premier
indiano Manmohan Singh ha accusato il Pakistan di essere coinvolto direttamente negli
attacchi di Mumbai, anche alla luce della rivalità per il controllo del Kashmir. Islamabad,
però, smentisce questa ipotesi, assicurando anzi piena cooperazione nella lotta al
terrorismo. Dell’estraneità del Pakistàn è convinta anche Loretta Napoleoni, esperta
di terrorismo internazionale, intervistata da Salvatore Sabatino:
Un attacco,
quello messo a segno dai terroristi, che ha colpito la città-simbolo dell’India moderna.
Una metropoli, però, che al suo interno ha diverse anime. Ce la descrive, nell’intervista
di Salvatore Sabatino, Francesca Marino, esperta del continente asiatico della rivista
di geopolitica “Limes”:
E chiudiamo
la nostra pagina dedicata agli attentati di Mumbai con una testimonianza; quella di
Erika Di Giovancarlo, direttore dell’Istituto Italiano per il Commercio Estero nella
città indiana, che – al microfono di Linda Giannattasio – racconta com’è riuscita
a sfuggire alla furia dei terroristi all’interno dell’hotel Taj Mahal: