Centosessanta presepi di cui 48 provenienti da Paesi stranieri e 132 dalla varie regioni
italiane. Sono i numeri della mostra i “Cento presepi” inaugurata oggi nella Basilica
di Santa Maria del Popolo a Roma. Giunta alla 33.ma edizione, l’iniziativa - promossa
dalla Rivista delle Nazioni – si svolge sotto il patrocinio tra gli altri della Conferenza
episcopale italiana e sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. La cerimonia
di inaugurazione, con il presepe vivente realizzato dalla scuola dell’infanzia “Mariano
Romiti”, è stata dedicata alla fondazione “Villa Maraini” che si occupa da anni di
cura e recupero dei tossicodipenti. “Un seme da coltivare all’interno di ogni famiglia”,
così il cardinale Giovanni Coppa ha definito il presepe durante la presentazione della
mostra. Cuore dell’allestimento sono dunque le rappresentazioni della Natività nel
loro trionfo di spiritualità e fantasia. Accanto alle realizzazioni in gesso, terracotta
e argilla trovano spazio elementi assolutamente innovativi come il sale, la pietra
lavica dell’Etna ma soprattutto le cravatte e il pop-corn. La grotta di Betlemme viene
anche ricreata in gusci di pistacchio, di conchiglia, di uova o addirittura in una
rosa sostenuta da una radice di albero. Particolarmente significativi i presepi che
provengono dalle zone martoriate del mondo come quello del Sudan realizzato in legno
d’ebano e onice e dall’Iraq fatto in legno e plexiglass. Molto fantasiose le Natività
messe a punto dagli alunni di alcune scuole; spiccano realizzazioni con fili elettrici,
bottiglie di plastica, polistiroli e pastelli temperati. Novità di quest’anno è la
ripresa del laboratorio “Il presepe come gioco”, dedicato ai bambini dai 4 agli 11
anni che potranno imparare, in un’ora circa, a costruire personaggi del presepe. La
mostra resterà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2009 dalle 9.30 fino alle 20 e
nei giorni di Natale, Santo Stefano, Capodanno e Epifania fino alle 22. (A cura
di Benedetta Capelli)