Mons. Duarte: "ogni persona umana è patrimonio dell'umanità"
Qualunque analisi etica che si lasci trasportare dalla visione utilitaristica tende
a trasformare la persona umana in un mero oggetto, ha affermato il vescovo ausiliare
di Rio de Janeiro, monsignor Antonio Augusto Dias Duarte. Parlando ieri al congresso
internazionale “Persona, cultura della vita e cultura della morte”, in svolgimento
a Itaici (Indaiatuba, San Paolo), il presule, che è anche medico, ha sottolineato
che la Chiesa, contro la visione utilitaristica, nelle sue analisi bioetiche “fa sì
che brilli lo splendore della verità sulla persona”. “Lo splendore della verità ci
fa inquadrare una realtà, dell'inizio e della fine”, ha spiegato. “Non si tratta solo
di scoprire la verità su chi è l'uomo, ma di capire dove va”. Nel cammino della piena
realizzazione della sua umanità, l'uomo deve basarsi su “atti eticamente veri”, perché
solo questi realizzano la persona. “Atti intrinsecamente negativi frustrano la persona
umana”. Il presule ha quindi sottolineato l'importanza di giudizi prudenti della coscienza
umana. “La cultura della morte è frutto della falsa prudenza, la cultura della vita
è frutto della prudenza vera”. “Di fronte a due mali, quale devo scegliere?”, ha chiesto.
“E' preferibile la privazione di beni secondari al perdere un bene fondamentale”,
è stata la sua risposta. “E' preferibile che una persona continui ad essere malata
piuttosto che uccidere una persona per curarla; è preferibile che una persona rimanga
sulla sedia a rotelle piuttosto che rialzarla dopo aver ucciso un'enorme quantità
di persone nel loro stadio embrionale”. Monsignor Duarte - riferisce l'agenzia Zenit
- ha proseguito spiegando che “è preferibile prendersi cura di una persona allo stadio
terminale piuttosto che anticipare la sua morte, provocandola direttamente per utilizzo
di sostanze o mediante la sospensione delle cure palliative normali; è preferibile
non solo per la persona, ma anche per la famiglia, lasciar nascere un bambino anencefalico
piuttosto che 'interrompere la gravidanza', privandolo della vita, di ore o di giorni,
nel clima familiare di amore e sacrifici reciproci e di dedizione”. (R.P.)