2008-11-27 15:51:41

Genova: "Cattedrale aperta" sui temi della laicità


“Quello della laicità è un tema ricorrente sul quale è necessario fare la maggior chiarezza possibile per un corretto rapporto tra la dimensione della fede e la vita civile”: lo ha affermato ieri sera in cattedrale, l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, presentando l'iniziativa “Cattedrale aperta”, il ciclo di tre incontri sul tema “Laicità, significati e prospettive”. “La nostra cattedrale vuol sempre essere aperta a tutti indistintamente - ha detto il cardinale Bagnasco ripreso dall'agenzia Sir - ma in particolare in questi tre momenti di riflessione su un argomento di particolarissima attualità”. Relatori del primo incontro nel duomo di San Lorenzo sono stati i docenti universitari Francesco D'Agostino ed Ernesto Galli della Loggia; moderatore il direttore di Avvenire, Dino Boffo. Gremito, per l'occasione, il duomo di San Lorenzo. Oltre mille persone, tra cui il prefetto di Genova, Annamaria Cancellieri, autorità civili e militari. Per Ernesto Galli Della Loggia, docente di storia contemporanea ed editorialista, nella nostra società “postmoderna” la laicità “tende a diventare la negazione del rilievo storico della religione e la sua delegittimazione: Il fondamento della laicità – ha affermato Della Loggia - deriva dall'annuncio cristiano” e “dall'affermazione dell'esercizio separato dei due poteri”, quello civile e religioso. Con il passaggio dalla modernità alla post-modernità si sono verificati due cambiamenti. Sul piano “sociale” è finita “l’idea che l’individuo si costruisce intorno a dei valori”. Nella società post-moderna “gli individui iniziano a costruirsi intorno al consumo di oggetti, beni, estrinseci”. La seconda conseguenza “è la trasformazione della scienza in tecnoscienza”. “La scienza – ha continuato - non ha più l'obiettivo di conoscere, ma di creare, e va in diretta competizione con il racconto cristiano della creazione”. “La laicità, in questo contesto - ha concluso Galli Della Loggia -, non è più il problema del confine tra sfera civile e religiosa” ma coincide con il “tentativo di espellere la religione dallo spazio pubblico”. “Se il cristianesimo tradisce l’idea di laicità – ha affermato Francesco D'Agostino, docente di filosofia del diritto - tradisce se stesso, si deforma e diventa fondamentalista”. Allo stesso modo, “se la laicità non prende sul serio il cristianesimo tradisce se stessa, si deforma e si perde”. “Il laicismo che nega la ragione comune”, che rifiuta il dialogo “per capire così è bene e cosa male”, è un laicismo “destinato al suicidio”. La teoria laicista degli “stranieri morali”, poi, è “spiritualmente povera”. Secondo tale teoria “ognuno ha i propri valori, diversi e incomunicabili, e viviamo gli uni accanto agli altri come stranieri che parlano lingue diverse”. Ma, ha commentato D'Agostino, “rare volte è stata proposta una teoria più fredda e meno corrispondente al senso comune” che comprende che l'uomo “è quell’essere che non vuole essere lasciato solo” e che “sa bene che quando abbiamo un problema lo comunichiamo a chi sta vicino”. Tale convinzione deriva dal fatto che “la verità del mondo appartiene a tutti noi insieme”. (R.P.)







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