Dichiarazione del presidente dell’episcopato colombiano sulla crisi sociale in Colombia
Invitiamo tutte le forze del Paese affinché, “lasciando da parte ciò che ci porta
allo scontro e ci divide, si possa insieme cercare il bene comune dei colombiani,
soprattutto dei più poveri e indifesi” e rendere possibile “la costruzione di una
società più giusta, fraterna, solidale e pacificata”. È l’accorato auspicio dei vescovi
colombiani espresso ieri, in una dichiarazione a firma dell’arcivescovo di Barranquilla
e Presidente della Conferenza episcopale mons. Rubén Salazar Gómez. Il documento è
stato reso pubblico con riferimento alla grave crisi sociale provocata nel Paese dopo
il crollo delle cosiddette “piramidi”, cioè le società finanziarie che hanno operato
senza controlli e con scopi speculativi. Con l’amore di pastori - prosegue mons. Salazar
Gómez – “noi vogliamo accompagnare tutte le persone che in queste terribili circostanze
“hanno perso i loro beni e risparmi; comprendiamo il loro dolore e la loro angoscia.
Invitiamo ciascuno a cercare con coraggio, ma sempre usando la prudenza e rispettando
la legge, di farsi restituire ciò che hanno perso”. “Vogliamo denunciare con chiarezza
– sottolineano i vescovi - il fatto che questi eventi mostrano, ancora una volta,
la situazione di patologia morale che vive la nostra patria; realtà causata dal degrado
del costume sociale, causa ed effetto di circolo vizioso”. Tale dinamica, secondo
i presuli della Colombia, è alimentata dalla “violenza generalizzata e dall’ingiustizia
che corrode tutti gli ambiti della vita nazionale”. E’ alimentata anche “dalla corruzione
arrogante, dalla mala politica che ha impedito l’edificazione di una nazione ordinata
e pacifica, dalla ricerca spasmodica del denaro facile e, infine, dall’onnipresente
azione deleteria del crimine, specialmente il narcotraffico, il contrabbando e la
delinquenza organizzata”. Secondo l’episcopato colombiano questa “malattia morale
provoca un numero sempre crescente di vittime. Nella stragrande maggioranza dei casi,
si tratta di persone “senza nessuna protezione di fronte alle forze che distruggono
la loro dignità”. Ricordando che domenica prossima è l’inizio dell’Avvento, i vescovi
sottolineano che “ci prepariamo a celebrare il mistero dell’amore infinito di Dio
verso gli uomini, manifestato nel suo Figlio Gesù, che nel seno di Maria Vergine si
è fatto uno di noi”. È il momento, dunque, “di accogliere quest’amore misericordioso
– conclude il comunicato – e rinnovare così le forze e l’entusiasmo necessario in
favore del bene comune e fare della Colombia una vera patria per tutti”. (A cura
di Luis Badilla)