Mons. Fabris, Andrea Riccardi e Kiko Argüello al II Incontro sulle Lettere Paoline
Alcune migliaia di persone hanno affollato la Basilica Papale di San Paolo fuori le
Mura ieri sera per il secondo incontro sulle Lettere Paoline grazie al richiamo di
alcuni protagonisti: mons. Rinaldo Fabris, presidente dell’Associazione Biblica Italiana,
esegeta della Prima Lettera ai Corinzi e, come testimoni sul tema scelto per la discussione
- “Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito” - Kiko Argüello, iniziatore
del Cammino Neocatecumenale e Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio.
Occasione “per verificare, se San Paolo parla ancora oggi a noi con il linguaggio
di duemila anni fa”, ha detto nel saluto agli intervenuti l’arciprete della Basilica,
il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, ricordando che la manifestazione
– fra le più importanti di quelle celebrative dell’Anno Paolino – è stata inaugurata
il mese scorso e avrà tre altri appuntamenti nei mesi di febbraio, marzo e aprile
2009. E la riprova della sempre viva attualità del messaggio di Paolo è venuta non
solo dall’approfondimento colto e coinvolgente del prof. Riccardi e dalla appassionata
catechesi di Argüello, ma anche dalle composizioni eseguite da un folto gruppo di
giovani cantori del Cammino neocatecumenale (in particolare “Portami in cielo” e “Risuscitò”),
su testi paolini dello stesso Argüello, che sono stati cantati con forte intensità
da migliaia di voci, facendo vibrare la Basilica di grandi emozioni. Il giornalista
vaticanista Piero Schiavazzi ha condotto l’incontro con precisi richiami a studi,
iniziative e recenti attività dei protagonisti. L’attore Edoardo Siravo ha letto con
grande bravura pagine della Lettera ai Corinzi e l’invocazione “Maranà, thà! Vieni
Signore Gesù!” con la quale il Santo Padre Benedetto XVI, in una recente catechesi
paolina, ha attualizzato la preghiera dell’Apostolo nella seconda lettera ai Corinzi.
Mons. Fabris ha incentrato la sua esegesi su alcuni temi che San Paolo ha sviluppato
nella Lettera ai Corinzi: l’unità nella diversità, lo Spirito alla base dell’unità
e l’Eucaristica fonte dell’unità; la logica della Croce (la salvezza del mondo attraverso
la stoltezza della Crocifissione), i diversi doni dello Spirito; concludendo con una
affascinate rilettura, in chiave attuale, dell’Inno paolino alla Carità, che ha definito
“canto dell’amore”. Il prof. Riccardi ha esaltato la grandezza dell’Apostolo che,
consapevole di essere debole, si è lasciato trasformare dalla forza dell’amore di
Gesù, esortando poi tutti con le parole di san Giovanni Crisostomo, a “diventare come
Paolo”, del quale ha sfatato l’immagine di superuomo che si è cristallizzata nei secoli:
“L’Anno Paolino, ha detto, celebra invece un uomo che” si è fatto tutto a tutti per
salvare qualcuno”. Kiko Argüello ha proclamato con vigore la sua fede in Cristo verità
e amore e l’attualità del kerigma, l’annuncio cioè di Cristo morto per i nostri peccati
e risorto per la nostra giustificazione. (A cura di Graziano Motta)